«La competenza di un amministratore si giudica anche e soprattutto dalla capacità di saper ammettere i propri errori, cancellando quanto di sbagliato si è fatto e ricominciando da capo, con un doveroso bagno di umiltà. In tal senso il caso dell’Atm è emblematico: si tratta di un categorico fallimento, senza se e senza ma. Per di più, i rattoppi messi in atto, o in itinere, per cercare di salvare la faccia rappresentano un rimedio peggiore del male, che rischiano di compromettere ancor di più la reputazione e la credibilità di un’azienda pagata con i soldi dei contribuenti».
Parafrasando lo slogan elettorale del sindaco Cateno De Luca, il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle prende posizione in merito al nuovo piano di servizio dell’Atm e alle scelte del cda dell’azienda partecipata, “che nel giro di appena qualche giorno ha affossato il trasporto pubblico cittadino, congestionando il traffico e penalizzando migliaia di cittadini, fra i quali tantissimi studenti, pensionati e abitanti delle zone periferiche, privati da un giorno all’altro di un servizio pubblico essenziale degno di tal nome che in una città metropolitana di 240mila persone dovrebbe rappresentare l’abc”.
«Ci sembra persino superfluo commentare i numerosi disservizi, che sono sotto gli occhi di tutti, con particolare riferimento allo “Shuttle”, molto più simile a una corriera di paese che a un servizio innovativo e rivoluzionario», proseguono i consiglieri, che focalizzano la loro attenzione, nello specifico, sui costi del servizio e sui rimedi paventati dal cda per rendere funzionale un “esperimento” che andrebbe quanto prima chiuso a doppia mandata nel cassetto dei brutti ricordi.
“La cosa più emblematica e al contempo paradossale del nuovo corso di Atm – proseguono i pentastellati – è il dover assistere quotidianamente al via vai della Polizia municipale e della Polizia metropolitana, costrette a “scortare” gli shuttle per cercare di rispettare gli improbabili orari stabiliti “a priori” dal Cda , che sembra non aver tenuto conto non solo del traffico ma nemmeno dei principi basilari della matematica. Per quanto tempo pensano di poter sottrarre dal loro lavoro le forze dell’ordine, obbligate a fare da balia allo shuttle? E con quali costi?”
“Senza parlare – spiegano ancora i consiglieri – dell’ipotesi di far passare i mezzi in autostrada (uno scenario, vietato dal codice della strada, che renderebbe superflui i tanto decantati collegamenti a pettine), o ancora dell’ordine di servizio che vieta agli autisti di vendere i biglietti a bordo. Sono state messe in conto le perdite sugli incassi?”.
Segue la considerazione sui risvolti economici dell’operazione: “Siamo perfettamente consci dei problemi dell’azienda e della necessità di trovare delle soluzioni in tempi brevi. Ciò nonostante non è possibile giustificare un flop acclarato dai fatti trincerandosi dietro ai conti. La nostra paura – commenta il gruppo consiliare – è che, a fronte della qualità del servizio offerto, il tentativo di ridurre i debiti venga del tutto disatteso dai mancati introiti e dal crollo degli incassi. Continuando di questo passo, infatti, non passerà molto tempo prima che i pendolari abituali abbandonino i mezzi pubblici per tornare ad utilizzare le automobili. E il traffico di questi giorni è un campanello di allarme che non possiamo sottovalutare”, concludono i consiglieri, che a breve sottoporranno al vaglio dell’amministrazione una proposta alternativa per garantire un servizio adeguato contenendo al contempo le spese.