di Marina Pagliaro – L’incontro era stato fissato la settimana scorsa ma Cateno De Luca lo ha rinviato a oggi. Anche alle parti sociali il sindaco ha voluto esporre questa mattina a Palazzo Zanca nel Salone della Bandiere il suo programma Salva Messina, documento in corso di discussione fra il primo cittadino e il consiglio comunale. Dopo l’intervento del primo cittadino, tutti i presidenti delle società partecipate – Marcello Scurria, Giuseppe Lombardo, Giuseppe Campagna e Salvo Puccio – hanno brevemente presentato la situazione economica delle aziende. Per la Giunta oltre al sindaco hanno partecipato all’incontro anche il vice sindaco Salvatore Mondello, l’Assessore alle politiche sociali Alessandra Calafiore e l’Assessore alle pari opportunità Carlotta Previti.
“Non possiamo aggiungere nuovo personale: lavoriamo su quello che c’è – ha dichiarato Cateno De Luca – So quali sono le conseguenze sul personale e sui servizi sociali ma è inutile insistere sulla salvaguardia dei posti. Chi è stato qui ha creato questo sfascio e oggi pagherà la parte più debole e ne sono cosciente ma se chi è stato qui non ha svolto il proprio mestiere individuando nuove risorse a sistema non ho responsabilità. Oggi devo incidere su certe cose pur sapendo quali sono le conseguenze. Non sono un addetto alla macelleria sociale ma un amministratore, non posso farci niente”. La parola è passata ai segretari dei sindacati e ai presidenti delle associazioni presenti.
Che la necessità di un confronto fra i rappresentanti delle parti sociali e l’Amministrazione fosse necessario lo dimostra la partecipazione di diversi esponenti. Hanno preso parte all’incontro, per la FIMAA, Francesco Crescenti, Giacomo Guanti e Domenico Vento; per l’Ance Messina, Davide Mangiapane, Giuseppe Ricciardello e Giuseppe Pettinato; per la FENAPI, Pietro Cascio; per MessinaServizi Bene Comune, Maria Grazia Interdonato; per A.RIS.ME, Alessia Giorgianni e Giuseppe Aveni; per AMAM, Roberto Cicala e Claudio Cipollini; per la UIL, Giuseppe Calapai; per la CLAAI, Spignolo Luigi; per la CISL, Antonino Genovese; per la CGIL, Giovanni Mastroeni; per i Periti Industriali, Orazio Musumeci; per il Collegio Geometri, Giuseppe Panarello; per l’Ordine Architetti PPC, Pino Falzea; per l’Istituto Nazionale Bioarchitettura, Anna Carulli; per la Confcommercio Messina, Giuseppe Restuccia e Carmelo Picciotto; per la Confedilizia Messina, Vincenzo D’Italia e Sebastiano Maio; per l’ORSA Mariano Massaro ed infine in rappresentanza della CISAL, Letteria Sciuto e Pietro Fotia.
Cancellati i diverbi che hanno alimentato la prima fase della nuova amministrazione e in maniera particolare il rapporto fra Cateno De Luca e i sindacati, oggi il clima era disteso. A prendere le distanze dalla riorganizzazione del personale di Palazzo Zanca Pietro Fotia. “Senza il Piano industriale non possiamo sapere fino come operare – ha detto – Noi abbiamo il compito di tutelare i lavoratori senza le barricate ma con un confronto che finora ci era stato negato. La mia perplessità è legata alla questione dell’esubero. Capisco che è importante ottimizzare il personale, ma il Comune di Messina ha un organico di 700 unità, inferiore rispetto a quanto previsto dalla legge. Capisco le richieste del Sindaco ma il benessere dei cittadini e dei lavoratori è prioritario”. Per quanto riguarda la situazione gravosa in cui versa l’ATM, denunciata durante la riunione dal presidente Giuseppe Campagna, nessuna sorpresa da parte di Mariano Massaro. “Noi lo avevamo già denunciato più volte che i conti erano falsati così come sapevamo che i chilometri in più dell’ATM non erano rimborsati dalla Regione – ha spiegato – Le carte in procura le abbiamo consegnate un anno e mezzo fa. Siamo sempre stati in disaccordo con la Giunta Accorinti”. Dure le parole del sindacalista dell’ORSA verso De Luca. “Se ha il coraggio dichiari lei il dissesto di Messina – ha concluso – Mossa che andava fatta anni fa ma che nessuno ha avuto il coraggio di eseguire”.
Punta sulla necessità di portare occasioni di lavoro a Messina Tonino Genovese. “Da sindacalista devo tutelare i lavoratori – ha sottolineato – Molti dei punti del Salva Messina sono quelli richiesti da noi negli anni ma da punti di vista diversi. Servono soluzioni alternative affinché il Comune dia occupazione e senta la responsabilità di favorirla per investire nella crescita e nello sviluppo del territorio”. A chiudere il dibattito, che proseguirà ancora mercoledì affinché anche le sigle possano dare, insieme al consiglio comunale, il contributo per stilare la manovra economica definitiva anche Pino Falzea che ha ribadito la vicinanza all’Amministrazione De Luca dell’Ordine degli Architetti e Carmelo Picciotto che ha sottolineato come la depressione economica nazionale abbia avuto ripercussioni anche su Messina dove hanno chiuso negli ultimi anni oltre cinquemila esercizi commerciali.