Il consigliere comunale Giuseppe Schepis (M5S) invita l’amministrazione comunale a predisporre tutti gli atti per partecipare al bando in fase di emanazione a cura del Dipartimento Regionale dell’Acqua e Rifiuti relativo all’ Azione 6.1.1 – “Realizzare le azioni previste nei piani di prevenzione e promuovere la diffusione di pratiche di compostaggio domestico e di comunità”.
“E’ già disponibile da parte della Regione la bozza con tutte le modalità di partecipazione. Bisogna iniziare a redigere i progetti in modo da non farsi trovare impreparati e rischiare di perdere queste somme. – si legge in una nota – Il bando concede un contributo a copertura totale delle spese per l’acquisto e l’istallazione di impianti di compostaggio o l’adeguamento di strutture esistenti. E’ possibile per Messina ottenere fino ad 1,5 milioni di euro a copertura di ogni spesa compreso acquisto di terreni, apparecchiature e software, indennità e contributi vari, formazione ed aggiornamento del personale e campagna di sensibilizzazione ed informazione. Il comune dovrebbe iniziare ad investire nella raccolta differenziata dell’umido, che ricordo, costituisce la parte più consistente dei rifiuti che si producono giornalmente. Se l’attuale amministrazione non ha intenzione di aprire nuovi impianti di compostaggio, conviene comunque partecipare la bando. Si può presentare una richiesta per migliorare un impianto già esistente e spendere la maggior parte delle somme per formare il personale, acquistare un buon software gestionale unico per il ciclo dei rifiuti, ed investire in una seria campagna di informazione che aiuterebbe ad incrementare non solo il “compostaggio domestico” ma tutta la raccolta differenziata di qualità”.
Ecco la nota presentata all’amministrazione comunale e la bozza di bando predisposta dalla Regione Siciliana.
SCHEDA sintetica, redatta a cura del consigliere Giuseppe Schepis, di quanto previsto nella bozza dell’avviso ancora in fase di emanazione.
Dipartimento Regionale dell’Acqua e Rifiuti Regione Siciliana
Azione 6.1.1 – “Realizzare le azioni previste nei piani di prevenzione e promuovere la diffusione di pratiche di compostaggio domestico e di comunità”.
Possono partecipare alla 6.1.1 del Po FESR Sicilia i Comuni della Regione Siciliana, anche nelle loro forme associative regolarmente costituite al momento della presentazione dell’istanza, ARO.
Ogni Ente beneficiario, è titolato alla presentazione delle istanze come:
– istanza da parte del singolo Comune per l’attivazione di interventi su tutto o parte del proprio territorio;
– istanza da parte dell’ARO per interventi da attivarsi su tutto o parte del territorio di uno o più comuni;
Ogni amministrazione comunale può presentare una sola istanza di contributo, pertanto le due modalità di cui sopra sono alternative.
Il bando ha una dotazione complessiva di 16.104.160,16 euro e prevede un contributo a fondo perduto pari al 100% delle spese ammissibili.
Il contributo erogabile verrà determinato sulla base della consistenza demografica così stabilita:
– 350.000 mila € fino a 5 mila abitanti;
– 800.000 € fino a 25 mila abitanti;
– 1.200.000 € fino a 100 mila abitanti;
– 1.500.000 € oltre 100 mila abitanti.
Sono ammissibili al contributo finanziario le spese relative all’acquisto ed installazione di compostiere per il trattamento della frazione organica di piccola scala (quali comunità, centri delle isole minori e montani isolati di piccole dimensioni), le strutture ausiliarie connesse alla installazione e gestione delle summenzionate apparecchiature e gli eventuali interventi di adeguamenti di strutture esistenti necessarie al funzionamento delle stesse.
Tutti progetti, che potranno prevedere l’acquisto e l’installazione di uno o più impianti di compostaggio, devono rispettare le seguenti condizioni per ogni singolo impianto oggetto dell’istanza:
1) le installazione/i devono ricadere sul territorio della Regione Siciliana;
2) la capacità massima di trattamento dell’apparecchiatura, facendo riferimento a quelle dichiarate dai produttori, non deve essere superiore alle 130 tonnellate anno per il compostaggio di comunità e 80 tonnellate anno per il compostaggio di prossimità;
3) deve essere predisposto uno studio di fattibilità in cui vengono identificate aree destinatarie della tipologia di trattamento prevista
4) gli impianti devono essere realizzati su aree :
a)di proprietà del beneficiario, ovvero, aree che siano nella disponibilità del beneficiario o in virtù di un titolo che ne legittimi la detenzione (es. comodato, locazione, affitto) o il possesso (es. usufrutto, uso, superficie) per tutta la vita utile dell’intervento;
b)pubbliche o di libero accesso al pubblico se gestite direttamente dal Comune, o in aree nella disponibilità giuridica dell’organismo collettivo individuato e convenzionato dal Comune;
c) dotate di allaccio al sistema fognario, a quello elettrico e a quello idrico;
5) le apparecchiature elettromeccaniche di comunità devono essere corredate da un “Piano”che descriva l’utilizzo previsto da parte del Soggetto gestore e dell’Organismo collettivo del compost prodotti.
Tra le spese ammissibili rientreranno:
▪ investimenti relativi ai lavori necessari alla realizzazione e sistemazione dell’infrastruttura, comprensivi di opere edili per la realizzazione di vani tecnici, ed impiantistiche strettamente necessarie e connesse alla installazione ed al funzionamento degli impianti di compostaggio, ovvero, per ogni impianto;
▪ allestimento dell’area di gestione del compostaggio di comunità e locale;
▪ acquisto di attrezzature, macchinari ed apparecchiature strettamente connessi all’avvio/implementazione e gestione dell’attività del compostaggio, nonché per l’adeguamento infrastrutturale (compostiere di comunità, impianti locali di prossimità, apparecchiature hardware e soluzioni software per la gestione del ciclo produttivo e di utilizzo del compost, mezzi meccanici ad uso dell’impianto di compostaggio ad esclusione di veicoli di trasporto su strada, ecc.)
▪ acquisizione di terreni e aree non edificate o immobili necessari per la realizzazione dell’opera, le cui spese di esproprio e di acquisizione, ammissibili in presenza della sussistenza di un nesso diretto fra l’acquisizione delle stesse aree e gli interventi relativi alle opere da realizzare;
▪ indennità e contributi dovuti ad enti pubblici e privati come per legge (permessi, concessioni, autorizzazioni, finalizzate all’esecuzione delle opere);
▪ spese generali;
▪ campagne di sensibilizzazione, informazione e comunicazione;
▪ formazione per il personale incaricato.