Sottodimensionamento del personale e mancato adeguamento degli stipendi. Queste e diverse altre le motivazioni che hanno indotto i dipendenti del Centro per l’Impiego di Messina a scrivere alla Regione Siciliana minacciando di prendere altri provvedimenti e di cominciare altre forme di protesta in caso di mancata risposta. A destare, soprattutto, l’ira da parte dei dipendenti dell’Ufficio l’idea della regione di inserire nel proprio organico figure provenienti dall’albo regionale dei Servizi Formativi, con il titolo di studio posseduto e senza alcun concorso.
Ma non si fermano qui le mancanze da parte della regione nei confronti del personale del Centro. Altre motivazioni sono infatti: “mancato adeguamento degli stipendi; – si legge in una nota inviata all’Assessorato regionale per il lavoro – mancato riconoscimento del livello di ingresso nei L.S.U. dai quali sono stati inseriti nei quadri della pubblica amministrazione regionale; che a causa della mancanza di personale i compiti assegnati appartengono a mansioni e livelli superiori; che i sottoscritti hanno iniziato il loro percorso lavorativo nelle pubbliche amministrazioni con qualifica corrispondente al titolo di studio posseduto; che gli stessi sono stati inseriti nell’organico dei quadri regionali, accettando livelli inferiori, nell’attesa di riqualificazione mediante il riconoscimento del livello di inserimento iniziale; che a tutt’oggi l’Amministrazione si è fatta carico di erogare ai sottoscritti corsi di formazione specifici che incidono notevolmente sul bilancio regionale senza effettivo riscontro nella progressione di carriera; che si è appresa la notizia che la Regione Siciliana per sopperire alle carenze di figure specifiche, intende inserire nel proprio organico figure provenienti dall’albo regionale dei Servizi Formativi, con il titolo di studio posseduto e senza alcun concorso; che, la suddetta notizia, sta creando nel personale allarme, sconforto e paura per la propria carriera professionale, già ingiustamente penalizzata e che con questo, ulteriore, provvedimento verrebbe definitivamente stroncata; che per una questione di giustizia, equità e riconoscimento sarebbe opportuno e doveroso che la Regione Siciliana valuti la possibilità di riqualificazione del personale in attività, conferendo la qualifica e il livello corrispondente a ogni singolo lavoratore, già altamente qualificato, a ricoprire i vuoti in organico con il vantaggio, per la Regione Siciliana, di non incidere sulla spesa pubblica in quanto già dipendenti inseriti in pianta organica”.
I dipendenti comunicano quindi che “in caso di mancato riscontro, da parte degli enti preposti, verrà articolata una forma legittima e legale di protesta, assicurando rispetto e adempimento di tutti i compiti e le mansioni previste dal contratto di lavoro per categoria di appartenenza, richiedendo per compiti e mansioni superiori ordini di servizio scritti e rifiutando ulteriore erogazione di formazione interna”. La manifestazione sarà quindi consequenziale ai provvedimenti che saranno presi dagli enti in indirizzo. Il personale precisa che “la decisione non è in contrasto con i Dirigenti di questo Ufficio, che hanno sempre operato per il buon servizio mirato all’utenza”.