E’ Daniela Mantice la vincitrice del Premio nazionale di Poesia Nino Ferraù. La sua struggente “Pantelleria” si assegna il primo premio del concorso voluto per rilanciare la figura del grande poeta fondatore dell’Ascendentismo.
Torna la cultura nazionale a Galati Mamertino, con la prima edizione del Premio di poesia Nino Ferraù, rilanciato quest’anno dopo 18 anni di stop. La serata di gala si è svolta sabato scorso nell’affollata Villa Allegra. E’ “Pantelleria” di Daniela Mantice, campana, la poesia scelta come migliore dal comitato scientifico del Premio, che ha assegnato il secondo posto a “La Stanza” di Salvatore Mangione, mentre terza classificata è stata Nunzia Baglio con “Dal Ciglio di Luna”. Tre componimenti struggenti e armonici, come la poesia di Ferraù insegna.
“Tutte le poesie pervenute, quasi 50 da tutta Italia – non poche per un concorso poetico che torna dopo tanti anni – ha detto il prof. Antonio Baglio – sono di altissimo livello, e i curriculum degli autori sono quelli di poeti di provata carriera letteraria. Non è stato facile scegliere, per questo abbiamo assegnato diverse menzioni d’onore”. A dare voce ai componenti del poeta galatese è stata l’attrice Annalisa Insardà, volto noto del teatro e della fiction televisiva, che ha letto “A mio figlio” e “Avvenire nemico”. Accanto ai versi, la serata, condotta dalla splendida Francesca Calderaro, è stata incorniciata dal prezioso concerto del flautista di fama internazionale Calogero Giallanza, accompagnato al pianoforte da Massimo Salvatore.
“Uno sforzo enorme per riportare a Galati Mamertino una manifestazione prestigiosa “ spiega Calogero Emanuele, dirigente comunale e presidente della Pro Loco Galati Mamertino, partner dell’evento. “Arnoldo Foa, Nando Gazzolo,Ugo Pagliai, Paola Gassmann. Poi il flauto di Severino Gazzelloni. Sono soltanto alcuni dei nomi di rilievo che negli anni ’80 hanno impreziosito il premio”, ricorda Emanuele, che insieme agli altri componenti del Comitato ha portato la proposta all’Amministrazione Comunale, trovando pronti a impegnarsi il sindaco Nino Baglio e il vice sindaco e assessore alla cultura Vincenzo Amadore. Uno sforzo che ha trovato successo grazie alla collaborazione di Pippo Ferraù, fratello dello scrittore e animatore della Fondazione che ne custodisce le testimonianze. La famiglia Ferrù ha infatti messo a disposizione del Comitato tutto il materiale in proprio possesso. Lettere, scritti, diari, le pubblicazioni, carteggi inediti, tra i quali in particolare Baglio e Armeli Iapichino si stanno inoltrando per riscoprire criticamente il poeta fondatore dell’Ascendentismo. In particolare i due docenti stanno lavorando al carteggio amoroso – inedito – con la moglie Maria Teresa Ragona, per rileggere la poetica di Ferraù attraverso la sua prosa e il suoi scritti più intimi.
“Celebriamo il ricordo di un poeta per meglio comprenderne l’anima segreta”, spiega il prof. Cosimo Cucinotta, ordinario di Letteratura Italiana all’Università di Messina, componente del Comitato insieme al collega Giuseppe Rando. Con loro, coinvolto nel progetto anche il prof di UniMe Giuseppe Fontanelli. “Non soltanto le sue poesie, che meritano di essere ripubblicate e ricollocate a livello nazionale. Ma anche la prosa, i suoi editoriali sulla rivista “Selezione Poetica”, da lui fondata, rappresentano un prezioso archivio al quale attingere per mettere in luce alcuni aspetti della poetica di Ferraù che meritano di essere approfonditi. Penso agli aspetti profondamente moderni del suo sentire; l’amore per la natura, l’ecologia, il desiderio di comprendere, aiutare e stare accanto agli ultimi, ad esempio”. Altro tassello molto importante dello sforzo compiuto in questo anno, che ha portato al rilancio del Premio, è il rapporto stabile col Parco Letterario Salvatore Quasimodo di Roccalumera. Il presidente Carlo Mastroeni fa parte del comitato organizzativo del Premio Ferraù, ed ha contribuito al lavoro di approfondimento sul rapporto tra il poeta galatese e il premio Nobel per la letteratura. “A volte un luogo fisico è fondamentale per alimentare studi e iniziative di qualunque genere”, spiega l’avv. Mastroeni pensando all’esperienza del Parco – “e aiuta a progettare e realizzare azioni che sono fondamentali per riportare la cultura nelle scuole, tra i giovani. Cominciando ad esempio dal proporre la riscoperta dei letterati a noi più vicini anzi tutto ai docenti ed ai formatori”.
Del Comitato fanno parte anche lo scrittore Francesco Federico, la professoressa Lucrezia Lorenzini di Lettere (UniMe), Anna Crisafulli Sartori, biografa di Ferraù, il medico e saggista Giuseppe Ruggeri.