“Voglio chiedere al Santo Padre un suo impegno per la questione migranti, su cui ha gia’ fatto molto e che sta a cuore anche a lui. Bisogna eliminare la cultura del respingimento e far crescere quella dell’accoglienza che tra l’altro, e’ un valore tipico del nostro popolo siciliano. Bisogna fare questo, nonostante al momento i consensi elettorali sembrano andare verso un’altra direzione.” E’ questo il messaggio di Monsignor Accolla, Arvivescovo di Messina, in attesa della visita del Papa in Sicilia quando incontrerà il 14 e 15 a Palermo i giovani tra cui numerosi messinesi.
In un momento in cui si sincita all’odio sociale, quello per intenderci che poi produce effetti come quello dell’intimidazione razzista al centro Amal di via I settembre, le sue parole sono di grande attualità:
“Voglio chiedere al Santo Padre un suo impegno per la questione migranti, su cui ha gia’ fatto molto e che sta a cuore anche a lui. Bisogna eliminare la cultura del respingimento e far crescere quella dell’accoglienza che tra l’altro, e’ un valore tipico del nostro popolo siciliano. Bisogna fare questo, nonostante al momento i consensi elettorali sembrano andare verso un’altra direzione.
Inoltre– ha proseguito il monsignor-voglio esprimere la nostra solidarieta’ nei confronti del Pontefice per le accuse che di recente gli sono state fatte da un alto prelato. Ritengo che il Papa si sia sempre battuto all’interno della Chiesa contro chi non assolveva in modo lineare gli impegni di carattere pastorale o si e’ macchiato di delitti. Non e’ stata corretta la modalità con cui sono stati denunciati alcuni problemi e in particolare il Papa, senza rispettare la dignità della persona. Penso che il Santo padre qualsiasi scelta abbia fatto non abbia smesso di denunciare e sicuramente si sara’ interrogato sul modo di agire di alcune persone della Chiesa – ha concluso- Ha fatto questo nel massimo rispetto delle vittime e con grande travaglio interiore. Siamo vicini e in comunione con il santo padre e siamo felici per la sua visita in Sicilia“.