Dopo Renato Accorinti, anche il gruppo politico Cambiamo Messina dal Basso è intervenuto per commentare la presa di posizione di Cateno De Luca rispetto al consiglio comunale e la possibilità di dimettersi.
Di seguito la nota integrale:
“Non siamo tra coloro che si augurano che il sindaco non raggiunga l’obiettivo di ottenere il risanamento delle aree baraccate entro l’anno per poterlo poi attaccare politicamente, sarebbe un comportamento cinico contro la città. Troppi sono stati coloro che nei decenni hanno lucrato, economicamente e politicamente, sul disagio abitativo, economico, sociale, culturale di chi vive nelle aree “baraccate”, dai politici alla mafia. Risanare le aree “baraccate” è un obiettivo che dovrebbe stare a cuore a tutti i messinesi ed è però questione maledettameente seria e complessa che non può essere affrontata con le modalità “deluchiane”, ovvero, come abbiamo già detto, con il decisionismo dell’uomo solo, con provvedimenti drastici, immediati, da caterpillar , secondo scadenze e contenuti che non ammettono repliche. Hanno dunque ragione quei consiglieri comunali che vogliono avere certezza e chiarezza sulle risorse finanziarie necessarie per fare nascere l’Agenzia per il risanamento e per farla funzionare, e chi solleva dubbi anche sulla stessa utilità dell’Agenzia, nata su proposta di De Luca senza rapportarsi con le forze politiche e sociali della città.
Nel condividere le perplessità sull’Agenzia e sulle risorse che mancano, come CMdB ci domandiamo pure quale sia la vera proposta del sindaco per il risanamento visto che, in poche settimane, ha cambiato proposta tre/quattro volte, parlando di affitto di 1000 alloggi, poi di affitto di 2000 alloggi, poi di acquisto ed affitto, quindi di permuta dei terreni sbaraccati, il tutto nell’incertezza delle somme realmente a disposizione ed utilizzando ancora una volta lo strumento emergenziale dell’ordinanza indicando perentoriamente date a breve scadenza e, alla luce di quanto sopra, velleitarie, per lo sgombero di baracche e per l’abbattimento delle stesse. La minaccia delle dimissioni da parte del sindaco sembra essere il tentativo di uscire dall’angolo in cui lo stesso sindaco si è chiuso, scaricando su altri e sulla possibile mancata approvazione dell’Agenzia la responsabilità per la mancata attuazione del suo fumoso ed avventato progetto di risanamento.
Nei passati cinque anni sono stati avanzati progetti innovativi (Capacity) ed intercettati fondi importanti ma purtroppo non decisivi per il risanamento immediato e totale, nel quadro di una politica del risanamento, che aveva ispirato anche la legge n.10/90, che non guardasse solo all’aspetto edilizio ma anche a quello sociale. Si tratta allora di valorizzare il percorso già fatto, di lavorare come città per raggiungere l’ambizioso obiettivo di “risanare” dal punto di vista edilizio e sociale le ampie zone del territorio comunale occupate dalle “baracche”, senza strappi ma pianificando progetti, risorse, obiettivi, secondo un cronoprogramma credibile.
Per questo CMdB seguirà con particolare attenzione il consiglio comunale del 4 settembre p.v. per continuare a seguire da vicino non soltanto l’iter di costituzione dell’Agenzia per il risanamento, ma per dare un contributo di idee e proposte per completare nel più breve tempo possibile il Risanamento delle aree “baraccate” senza demagogie e strumentalizzazioni per non deludere ancora una volta non soltanto gli abitanti delle aree da risanare ma l’intera città”.