Era ristretto al 41 bis nel carcere di Novara Aurelio Micale, conosciuto dai “suoi” col soprannome di “Chiocchio”. Mesi di isolamento che gli hanno fatto maturare la decisione di collaborare con la giustizia, raccontando i fatti di mafia che hanno segnato gli ultimi venti anni del territorio barcellonese. Sono sei gli omicidi a cui avrebbe partecipato, l’ultimo commesso il 1° dicembre del 2012 nel salone da barba di Barcellona, in cui venne ucciso Giovanni Isgrò, con un commando di cui fecero parte anche Antonino Calderone (1988), Antonino Calderone detto “caiella” e Franco Munafò.
Un vita da killer, ripercorrendo la quale si mettono in rassegna i fatti di sangue a partire dal 1998, con l’uccisione di Giovanni Catalfamo avvenuto il 29 settembre e che sarebbe stato commesso assieme ad Calderone “caiella” e ai fratelli Carmelo e Francesco D’amico. Sodali con i quali cavrebbe continuato ad uccidere: il 3 maggio 1999 Antonino Sboto ( a cui vennero mozzate le mani); il 1°luglio 1998 Fortunato Ficarra (avvenuto a Santa Lucia del Mela e a cui prese parte anche Pietro Nicola Mazzagatti); il 4 giugno 2001 Mimmo Tramontana (avvenuto a Calderà e al quale parteciparono Sam Di Salvo, Nicola Mazzagatti e Angelo Caliri; il 5 gennio 2009 Carmelo De Pasquale (al quale partiparono Carmelo Giambò, Calderone “caiella”, Domenico Chiofalo, i fratelli D’amico e Franco Munafò.
Rimasto all’ombra di Nino Calderone “Caiella”, uno dei più sanguinari esponenti del braccio armato di cosa nostra barcellonese, nel 2013 è stato arrestato per la prima volta nell’operazione Gotha 4 per la quale sta ancora scontando la condanna definitiva per associazione mafiosa. Ma la sua posizione si è aggravata nel sesto capitolo dell’operazione Gotha, scattata nel febbraio 2016 a seguito delle indagini degli allora sostituti procuratori della Dda Angelo Cavallo e Vito Di Giorgio, che ha portato all’incriminazione di 18 persone, tra cui cinque pentiti che si autoaccusavano dei delitti.
Un processo che vede tra gli imputati Aurelio Micale, e che riprenderà il 15 settembre in Corte d’Assise.
Micale era stato raggiunto da una misura cautelare in carcere anche nell’ultima operazione Gotha VII, dello scorso 24 gennaio 2018, in cui venne coinvolto anche l’ex consigliere comunale di Milazzo Santino Napoli. (pal.ma)