di Marina Pagliaro – La costituzione dell’agenzia per il risanamento lascia spazio più a dubbi che a certezze. Questo è quanto è emerso oggi dalla prima riunione della II commissione per il Bilancio e le politiche finanziarie presieduta dal consigliere di LiberaMe Massimo Rizzo chiamata a discutere riguardo la costituzione dell’organo attraverso cui il sindaco Cateno De Luca gestirebbe l’iter per il risanamento: dallo sbaraccamento, alla creazione di un fondo per l’acquisto di nuove case fino alla completa risistemazione di tutte le aree interessate. Questi, infatti, i piani di un primo cittadino che aveva già ieri sera lanciato attraverso la sua pagina facebook un avvertimento nei confronti del consiglio comunale. “Quali sono gli scenari? – aveva scritto – Presto detto! 1. I consiglieri comunali approveranno la proposta dopo aver richiesto eventuali chiarimenti e/o proposto emendamenti migliorativi; 2. I consiglieri comunali non approveranno la proposta per bloccare questo tentativo dell’amministrazione comunale di affrontare la gravissima situazione con la massima attenzione e risolverla definitivamente. Tale scelta avrebbe l’esclusiva finalità di non attribuire un’eventuale merito all’Esecutivo. Altri in passato lo hanno fatto ‘lentamente’ per utilizzare le baracche ed i baraccati come un bancomat politico – clientelare, rasentando l’illiceità e l’immoralità. 3. I consiglieri comunali faranno ammuina dichiarandosi tutti d’accordo sul nobile obiettivo, ponendo, tuttavia, questioni tecnico- giuridiche assurde per condizionare l’amministrazione comunale e rallentare un percorso che ha delle tappe ben precise e concatenate. Ecco di cosa sento parlare sulla stampa. Un dibattito che mi preoccupa perché’ vuole affermare un intento criminogeno“.
Parole, queste, che hanno indignato tutti i consiglieri comunali e a cui ha risposto velocemente con una nota a nome di tutto il civico consesso il Presidente del Consiglio comunale Claudio Cardile. A tenere banco in aula le criticità legate non soltanto alla gestione dei rapporti fra l’Amministrazione e i consiglieri ma anche alla fretta con cui Cateno De Luca ha richiesto all’aula l’approvazione della delibera sull’agenzia. “Quello che ha scritto il sindaco è stato inopportuno e sconveniente per il canale utilizzato e perché sono state parole lesive della dignità dei consiglieri – ha esordito Massimo Rizzo – L’aula ha l’esigenza di conoscere e approfondire l’argomento senza ostacolare per questo il risanamento”. Sulla necessità di avere chiarimenti in merito sono stati d’accordo tutti i componenti della commissione che hanno preso la parola uno dopo l’altro ribadendo all’unanimità non soltanto la volontà di appoggiare l’intento dell’amministrazione nella strada verso il risanamento, ma sottolineando anche il senso di responsabilità rispetto alla città nel dover conoscere l’articolarsi del nuovo ente. E dunque lo scenario era già noto al sindaco che, sempre attraverso la sua pagina Facebook, ha elencato in prima persona le criticità dell’Agenzia pur da un punto di vista di difesa della sua posizione. La legge regionale che ha istituito l’organo – votata dal primo cittadino quando era ancora deputato – nonostante le modifiche da parte dei revisori, oggi presenti in aula, deve chiarire per i consiglieri l’aspetto dei finanziamenti, il ruolo dell’IACP e del Comune di Messina e come si organizzeranno i componenti del CdA. In buona sostanza i consiglieri vogliono la certezza che il nuovo organo non graverà sulle casse comunali e che la Regione possa predisporre prima della sua costituzione i finanziamenti. In mancanza però della delibera regionale che sblocca già i fondi vince a riguardo il no dell’aula.
Certamente la mancanza oggi in aula di un membro dell’Amministrazione, nonché dello stesso Sindaco che aveva invece annunciato attraverso la sua pagina Facebook che avrebbe presenziato ai lavori, ha legato la discussione al solo momento di un iniziale confronto che vede, in ogni caso, compatti tutti i consiglieri nel voler essere il contraltare interlocutorio fondamentale per tutte le delibere evitando sia la fretta che le rapide prese di posizioni senza conoscere nel dettaglio l’argomento. Adesso il cronoprogramma dell’aula prevederà di interpellare nelle prossime sedute sia la Giunta che i dirigenti del Dipartimento delle politiche della casa.