di Marina Pagliaro – Agibilità, collaudo statico, conformità dell’impianto elettrico, prevenzione incendi e vulnerabilità sismica: questi sono i parametri in funzione dei quali soltanto quarantasette scuole superiori su centosedici della provincia di Messina riapriranno i battenti. Al termine della ricognizione tecnica, eseguita in seguito all’ordinanza di Cateno De Luca che tre settimane fa ha chiuso tutte le scuole per effettuare uno screening generale su ogni plesso, il dato che emerge è decisamente negativo.
Partendo dalla situazione degli istituti della città il certificato di vulnerabilità sismica ha dato esito negativo per gli istituti Bisazza, Minutoli, Quasimodo, Antonello, Basile, Verona Trento, Marconi-Majorana, Caio Duilio (lato via S.Cecilia), Seguenza (aule nel plesso di Cristo Re) e Ainis. Per quanto riguarda la sicurezza in caso di terremoto, quindi, le uniche scuole superiori equipaggiate con corrette strutture antisismiche sarebbero soltanto Maurolico, Cuppari, Jaci, La Farina, Caio Duilio (lato Via La Farina), Seguenza e Archimede.
Se rassicura il collaudo statico che ha dato esito positivo per tutti gli istituti di competenza della Città Metropolitana, è invece il sistema di prevenzioni incendi che fa ancora una volta discutere. Secondo il parere dei Vigili del Fuoco e sempre rimanendo nell’ambito delle scuole superiori messinesi, il parere ha dato esito positivo soltanto per Bisazza, Maurolico, Cuppari, Quasimodo, Ainis, Jaci, La Farina, Verona Trento e Seguenza. Una situazione ancora incompleta quella riscontrata invece negli istituti Seguenza (aule del plesso di Cristo Re), Minutoli, Basile e Marconi-Majorana. Bocciata la situazione degli istituti Antonello, Caio Duilio e Archimede. L’agibilità ha dato esito negativo per tutte le scuole a eccezione di un “bollino giallo” soltanto per gli istituti Seguenza (sede di Cristo Re), Ainis e Minutoli. Per quanto riguarda, infine, la conformità dell’impianto elettrico è risultato completamente non idoneo per le scuole Antonello, La Farina e Caio Duilio.
La diretta conseguenza del quadro che si è delimitato attraverso il report della situazione degli istituti ha comportato quindi la decisione da parte di Cateno De Luca di riaprire a Messina soltanto l’Istituto Bisazza. L’istituto dell’Annunziata, infatti, nonostante non rientri nelle scuole che corrispondono a tutti i criteri di agibilità, perché l’agibilità ha dato esito negativo anche per questo plesso, ha comunque avuto parere positivo per ben quattro parametri su cinque. Ossia è l’unico istituto messinese ad essere dotato di un buon collaudo statico, di un impianto elettrico conforme, di una struttura un sistema di prevenzione incendi a norme e dei criteri adatti alla vulnerabilità sismica.
Davanti a un quadro così allarmante, soprattutto perché la riapertura delle scuole è alle porte, una voce lascia ben sperare, ossia quella degli istituti ammessi a Progetti per interventi finalizzati alla fruibilità e agibilità della struttura, in risposta all’avviso della Regione del 2/07/2018. Alcuni istituti superiori di Messina potranno godere di una somma di finanziamenti provenienti da Palermo grazie ai quali potranno operare interventi strutturali nelle scuole. Questi istituti sono Bisazza, Maurolico, Jaci, Seguenza, Verona Trento e Caio Duilio (lato Via La Farina).
I numeri
Ma quanti sono gli studenti effettivi che rischiano all’interno di queste scuole? Eccezion fatta per il “Bisazza”, unica scuola completamente a norma, il Liceo Classico “Maurolico”, dato in comodato d’uso dalla Città Metropolitana, possiede 18 classi con 306 studenti. Per l’Istituto “Minutoli”, di proprietà dell’ex provincia, risultano formate 25 classi con 655 alunni. Stessa situazione di proprietà per l’Istituto “Cuppari”, con 15 classi e 287 allievi. Al “Quasimodo”, sempre di proprietà della città metropolitana, sono 22 le classi con 396 studenti. Di proprietà anche l’Istituto “Antonello” e l’Istituto “Jaci”, dove vi sono rispettivamente 63 e 34 classi, per un totale di 1324 e 625 allievi. Il Liceo Classico “La Farina” è dato in comodato d’uso e con 27 classi e 617 allievi raddoppia l’affluenza del vicino Maurolico. Il Liceo Artistico “Basile”, che nonostante i nuovi locali di “Conca d’Oro” all’Annunziata non ha superato il test della vulnerabilità sismica, ha 32 classi con 495 iscritti. Per l’Istituto “Verona Trento” sono 38 le classi e 754 gli allievi; scuola di proprietà della città metropolitana anche questa insieme al “Marconi-Majorana”, dove le classi sono 16 e gli allievi 274. Per il “Caio Duilio”, di proprietà per quanto riguarda la zona di Via S.Cecilia, e in comodato d’uso per il lato di Via La Farina, sono 30 classi e 651 studenti. Per il Liceo Scientifico “Seguenza”, dotato di certificato di agibilità sismica nella sede storica e di proprietà dell’ex provincia di Via S.Agostino, ma priva nei locali affittati a “Cristo Re”, sono 61 le classi e 1429 gli allievi. Cifre che superano di gran lunga quelle del Liceo “Archimede”, dove 59 classi con 1294 studenti non possiedono una struttura a norma in caso di terremoto. Per l’istituto “Ainis”, in comodato d’uso alla città metropolitana, rischio per 52 classi con 870 studenti.
La situazione della provincia
Allargando il campo di indagine alla situazione generale della Provincia di Messina non lascia ben sperare nemmeno la situazione di tutte le altre scuole superiori. Su sessantacinque scuole soltanto dodici istituti sono dotati di strutture antisismiche adeguate. Oltre agli istituti messinesi sopracitati, via libera per il Liceo “Valli” e l’ITIS “Copernico” di Barcellona P.G., l’I.I.S. “Ferrari“ di Milazzo e il Liceo Statale “V.Emanuele III“ di Patti. E anche la prevenzione incendi, secondo quanto riportato dai Vigili del Fuoco, scarseggia per tutta la provincia. Esito positivo solo per ventuno strutture. Non passa completamente l’esame l’I..I.S. “Caminiti Trimarchi” di Francavilla di Sicilia, un prefabbricato che ha riportato insieme all’I.I.S. “Caminiti Trimarchi” di Santa Teresa di Riva il quadro peggiore della situazione rispetto a tutte le altre.