Il gruppo consiliare del M5S interviene sulla rimodulazione dei progetti Pon Metro da parte dell’Amministrazione De Luca con un’interrogazione scritta da parte di Cristina Cannistrà (prima firmataria), che chiede al primo cittadino di valutare approfonditamente le conseguenze che potrebbe comportare una variazione sostanziale degli Assi d’Azione, con particolare attenzione ai tempi necessari per riattivare l’iter procedurale: «Il rischio è di perdere i finanziamenti imminenti e i 5 milioni di premialità relativi al raggiungimento degli obiettivi di spesa previsti, la cui scadenza è fissata per il prossimo dicembre».
Attraverso il PON Metro, Messina dispone di 86.230.000,17 euro, suddivisi in cinque assi, che consentirebbero alla città di sviluppare specifiche aree urbane con una visione inclusiva e sostenibile, in un territorio alle prese con una grave crisi economica che è stata affrontata troppo spesso con interventi di tipo assistenzialistico.
«Alcuni progetti nell’Asse 2 e nell’Asse 3, relativi al settore della pubblica illuminazione, del potenziamento del trasporto pubblico, delle politiche di inclusione dei Rom e del welfare giovanile – commenta la consigliera pentastellata – sono già stati ammessi a finanziamento ed altri aspettano di essere portati avanti. Le uniche criticità riscontrate sono rivolte all’Asse 4, come si evince dal verbale del Comitato di Sorveglianza».
«La strategia d’intervento progettuale attuata dall’uscente Amministrazione – prosegue l’esponente del M5S – può non aver soddisfatto le aspettative di tutti, in modo particolare dell’attuale Sindaco, tuttavia bisogna tener conto che la progettazione è stata frutto di un lavoro partecipato e condiviso con il territorio e l’Autorità di gestione. Alla luce di ciò riteniamo necessario rimodulare i progetti dell’Asse 4 sulla base delle criticità riscontrate, al fine di non disperdere fondi destinati alle infrastrutture per l’inclusione. Rimodulare l’intera progettazione degli Assi d’Azione, invece, causerà un’inevitabile perdita di tempo per riattivare l’iter procedurale e relativa approvazione da parte dell’autorità di gestione e del comitato di sorveglianza, con il rischio di mettere a repentaglio risorse fondamentali destinate al bene della comunità e del territorio. In particolare, sarebbe opportuno conoscere quali siano i tempi necessari per riprogettare quell’area di finanziamento dell’Asse 3 destinata all’Agenzia della Casa. Pensiamo sia più opportuno, altresì, vigilare sui bandi e istituire in tempi brevi quelli da espletare, con un costante monitoraggio degli obiettivi da raggiungere e delle opportunità per accedere ad altri fondi».
«Destabilizzare le fondamenta – conclude Cannistrà – non consentirà mai di porre le prime pietre, solide e concrete, per attuare azioni di cambiamento. Ci saranno altre occasioni che consentiranno al Sindaco e alla sua Giunta di fare le loro scelte di programmazione, che ci auspichiamo tengano in considerazione tutte le risorse esistenti e una sempre più puntuale condivisione con il territorio, fondamentale per una progettazione emancipatoria e non più assistenzialista».