Il fronte popolare e autoorganizzato Si Cobas interviene con una nota, esprimendo dubbi sulla praticabilità dello sbaraccamento annunciato dal sindaco Cateno De Luca
“100 Milioni destinati all’Agenzia Comunale per l’acquisto di 1000 alloggi privati.
2000 baracche stimate ad oggi, da demolire entro dicembre 2018.
Questo il piano di previsione sul Risanamento a Messina!
Potrebbe essere un compromesso accettabile, quello proposto dal Sindaco sull’acquisto di 2000 alloggi privati che coprirebbero le 2000 baracche stimate fino ad oggi. Questa operazione garantirebbe una casa popolare definitiva per le tante famiglie che da anni attendono nelle baracche, nello stesso tempo troviamo questa soluzione rispettosa dell’ambiente, in quanto ottimizza l’esistente ed evita ulteriori cementificazioni, ma è anche una soluzione che lascia un po’ perplessi, in quanto, ci si domanda, perché comprare dai privati a prezzi di mercato, quando si potrebbe attingere dal patrimonio immobiliare pubblico, se solo si facesse un censimento? Tuttavia, sono dei bellissimi intenti, quelli di De Luca, ma sono davvero realizzabili?
Le famiglie che vivono in baracca vogliono garanzie e non approssimazione. Il rischio che si corre quando le Istituzioni stipulano accordi con i privati, è principalmente sperpero di denaro pubblico, che non serve a nessuno, se non ai privati stessi.
Il Sindaco Cateno De Luca prima di fare proclami approssimativi, si accerti prima che non ci sia sperpero di denaro pubblico a fondo perduto, che beneficerebbe i soliti privati che lucrano sul loro patrimonio immobiliare, concordando con le Istituzioni canoni di locazione gonfiati che farebbero volatilizzare i fondi disponibili poco dopo, producendo altri morosi incolpevoli sfrattati, come è già successo per gli alluvionati di Giampilieri e le famiglie della Comunità Rom.
Pertanto, prima che si sgomberi anche un solo nucleo familiare, accertiamoci di ricevere garanzie solide.
De Luca sarà presto chiamato a dare delle delucidazioni meno approssimative dei proclami fatti fino ad ora.
Un passo indietro neanche per prendere la rincorsa…”