di Marina Pagliaro – I blitz di Cateno De Luca alle sedi delle società partecipate avrebbero prima o poi suscitato la reazione da parte di alcuni esponenti della vecchia amministrazione che hanno reso ATM, AMAM e MessinaServizi società pubbliche. Così questa mattina a Palazzo Zanca il gruppo Cambiamo Messina dal Basso ha presentato la piattaforma “Partecipate!” aperta a tutte le forze politiche e sociali che vorranno organizzare e farsi portavoce di una forma di resistenza contro lo smantellamento delle società partecipate comunali. Dunque un nome che è anche un invito all’apertura innanzitutto verso i consiglieri comunali. L’organismo politico nato in questi giorni, infatti, ha l’obiettivo di dialogare non soltanto con i dipendenti delle società ma anche con i consiglieri che dovranno in aula pronunciarsi riguardo la volontà dell’Amministrazione De Luca di rendere l’AMAM e l’ATM Multiservizi e di privatizzare nuovamente la società di gestione dei rifiuti MessinaServizi Bene Comune.
“Vogliamo mobilitare la città e chiedere la partecipazione da parte di tutti perché anche i cittadini devono opporsi alla privatizzazione di servizi che nascono per essere pubblici” ha spiegato Vittoria Faranda. La piattaforma, infatti, ha già in programma diversi incontri e azioni preparatorie che culmineranno a settembre in un incontro pubblico rivolto a tutta la cittadinanza. “I blitz di Cateno De Luca fanno pensare a delle società partecipate allo sbando con gente che non lavora – ha detto Daniele Ialacqua, ex Assessore all’Ambiente – In realtà Cateno De Luca prima afferma di voler privatizzare tutto, poi fa un passo indietro parlando di multiservizi e poi si prende ancora tempo: il suo approccio è superficiale e denota una mancanza di rispetto verso chi ha gestito queste società”. Il rischio maggiore per l’ex Assessore è quello di restituire in mano alla mafia la società dei rifiuti. “Mantenere la MessinaServizi pubblica vuol dire certamente cercare di blindarlo – ha aggiunto – E il nome stesso che avevamo scelto per la società intendeva con la dicitura “bene comune” dare un segnale di legalità contro il clientelismo, lo spreco di denaro pubblico e la mafia. Strano che di questa il sindaco non ne parli mai”. Il primo consigliere comunale ad aver sposato la causa di CmdB è stato Alessandro Russo che ha partecipato alla conferenza stampa. “Le nostre posizioni politiche sono diverse – ha dichiarato – ma certamente quando si tratta di mantenere pubblici certi servizi come la costituzione prevede è importante fare squadra. Non si tratta di scegliere fra pubblico e privato ma di riconoscere che i beni primari come trasporti, acqua e rifiuti devono essere lasciati al pubblico. Una società privatizzata esclude chi non può permettersi questi servizi. Per quanto mi riguarda offrirò sponda in consiglio comunale”.
A partire da giovedì mattina alle 6 i componenti di Partecipate! incontreranno per colazione i dipendenti dell’ATM per passare poi alle 9.45 ai lavoratori della MessinaServizi Bene Comune. Venerdì alle 7 invece incontro con gli impiegati dell’AMAM. “Innanzitutto vogliamo far sentire la nostra vicinanza e il nostro supporto alle aziende – ha detto Giuseppe De Luca – Saremo vicini ai lavoratori con un caffè come gruppo di supporto per comprendere qual è la situazione attuale dal loro punto di vista. L’idea è quella di sensibilizzare e allargarci verso tutti quelli che la pensano come noi”. La partita legata alla riorganizzazione delle società partecipate è comunque ancora tutta aperta. Sicuramente bisognerà capire se il processo di ritorno indietro sulle partecipate – che Cateno De Luca ha avviato con un atto di indirizzo il 29 luglio e che seguirà entro il 31 ottobre il suo iter burocratico – prevederà una spesa ulteriore o sarà economicamente sostenibile. “Quando noi abbiamo creato le società partecipate – ha concluso Ialacqua – abbiamo risparmiato 9 milioni di euro. Confidiamo nel voto del consiglio comunale”.