di Marina Pagliaro – Il cielo stellato sopra il Casale di Gurafi a Barcellona Pozzo di Gotto ha fatto da cornice a una serata di cinema, cultura e musica già di per sé magica. Un inno alla gioventù la I edizione di “In…Corto” il Festival di Cortometraggi organizzato dall’Associazione Mutamenti Liberi – composta da Maria Grazia Milioti, Presidente, da Anna Maria Puliafito, direttore artistico, e da Andrea Brancato, Salvina Merlino e Maria Pia Bilardo – che ha premiato ieri sera tanti giovani talenti rendendoli i veri protagonisti dell’evento. E questa prima edizione può dirsi un vero e proprio successo per la grande partecipazione non solo da parte del pubblico ma anche per i tanti registi che hanno scelto di concorrere.
La prestigiosa giuria presieduta da Massimo Coglitore e composta da Cinzia Scaglione, Elisabetta Reale, Francesco Pira e Gaetano Di Lorenzo, insieme alla Direzione artistica, ha dovuto scegliere intatti fra ben ottantotto corti arrivati da tutta Italia. “Il Festival è una macchina in cui sono tanti gli ingranaggi da mettere insieme per far partire tutto – ha detto Maria Grazia Milioti, Presidente dell’Associazione – Ma il bello è proprio questo: l’unione fa la forza”. La serata, presentata dalla brillante e giovanissima Noemi Esmeralda David, è stata occasione per la neonata associazione di presentarsi. “L’uomo si rivolge alla bellezza naturalmente e la riversa poi nell’arte – ha detto Anna Maria Puliafito, Direttore artistico del Festival – Nel segno della bellezza la nostra associazione vorrà ancora intraprendere diverse attività, questo è solo l’inizio”.
La prima selezione di cortometraggi ne ha scelti diciannove in base alla tematica, alla scenografia, alla fotografia e alla tecnica di montaggio. Fa incetta di premi “La Viaggiatrice” di Davide Vigore che si aggiudica il Premio per il miglior cortometraggio, il premio per la migliore attrice (Eurydice El-Etr), il premio per la miglior fotografia (Daniele Ciprì) e il premio per la migliore musica originale (Silvia La Porta). “Un corto vincente grazie al lavoro di squadra – ha affermato il regista cui ha consegnato il premio il Presidente della Giuria – Per me ricevere questo riconoscimento è importante per lo stimolo a portare avanti i lavori futuri”. Chi crede nel futuro è ancora giovane: questo il lascito del pluripremiato corto che celebra la giovinezza attraverso gli occhi di una giovane lavoratrice che riscopre la bellezza della sua età grazie agli occhi di una anziana donna di cui è badante a tempo pieno.
Oltre la giovinezza tantissime altre le tematiche e le riflessioni che “In…Corto” ha regalato al pubblico. Con il premio a Pierpaolo Spollon per il corto “Che fine ha fatto l’inciviltà” si è lasciato margine di comprensione al problema della disabilità, attraverso l’umorismo di un ragazzo sulla sedia a rotelle che, impegnato nella conquista di una giovane donna, riuscirà ad approcciarsi a lei nel paradosso dell’aiuto che gli proviene da una macchina parcheggiata sullo scivolo per disabili e non dai passanti che lo aiutano per strada. Caporalato e diritto al lavoro al centro di “La giornata” realizzato da Pippo Mezzapesa che ha ricevuto la Menzione speciale per la tematica. Il corto, dedicato a Paola Clemente bracciante agricola morta di fatica nell’agosto del 2015, è il simbolo di una Puglia che si è ribellata dopo l’ennesima scomparsa rendendo possibile anche l’approvazione delle norme anticapolarato. Spazio anche alla mafia con “Fueco e Cirasi” di Romeo Conte insignito della Segnalazione della Giuria. E la Direzione Artistica del Festival ha voluto premiare e segnalare anche “Piano B“ di Vincenzo Comunale, “50 e 50″ di Davide Lupinetti, “Stop alla violenza sulle donne” di Alessia Imbesi e Giovanni Mordaci, “Veive cura too late” di Emanuele Torre e “Cani” di Antonio Emanuele. Questi ultimi voluti per valorizzare proprio il coinvolgimento e l’impegno dei giovani nell’arte cinematografica.
Nel corso della serata sono stati anche proiettati i cortometraggi degli ospiti della giuria. Massimo Coglitore ha presentato il trailer di “The Elevator“, il film girato a New York e uscito nel 2015 che ha riscosso grande successo all’estero e che non riesce a trovare ancora distribuzione in Italia nonostante il valore della pellicola. “Il cinema è una malattia: se ce l’hai nel sangue non puoi far altro perché torna sempre a galla – ha dichiarato il regista – Se si ha questa passione bisogna provarci, anche a costo di allontanarsi dalla propria nazione”. Cinzia Scaglione, attrice siciliana che continua a lavorare nella sua terra, ha presentato “Il viaggio della crisalide” il corto in cui ha vestito i panni anche della regista oltre che dell’attrice protagonista toccando con dolcezza l’attuale tematica del “dopo di noi” e della malattia incurabile che porta alla morte. “Sono idealista e spero che le cose nel mondo del cinema possano cambiare valorizzando sempre più i talenti del territorio – ha dichiarato l’attrice – Non bisogna lasciare l’Italia ma formarsi all’estero, perché no, e tornare arricchiti per dare un contributo alla propria terra”. “Chiara Zyz” di Gaetano Di Lorenzo ha portato al Festival la storia dell’immigrazione e della povertà combattute grazie all’azione di Don Enzo e della sua parrocchia di Ballarò a Palermo. “In questo momento vedo con piacere una inversione di tendenza nel cinema indipendente favorito nonostante le difficoltà – ha spiegato il regista – Bisogna continuare ad andare avanti anche grazie a questi festival che lasciano spazio a opere emozionanti e ben fatte”. La grande novità di questo festival è stata l’apertura anche ai cortometraggi realizzati con smartphone e attrezzature non convenzionali. “Oggi le tecnologie ci permettono di fare tante cose – ha commentato il giurato Francesco Pira, docente di Comunicazione all’Università di Messina – Anche il cinema ha capito le potenzialità degli smartphone che ci consentono di valorizzare le capacità creative”.
E un piccolo scorcio di ritorno al passato è stato regalato a chiosa della serata dal pianista Giovanni Renzo che ha accompagnato musicalmente al pianoforte la proiezione di “Viaggio alla luna” di Georges Mèliés (1902) proiettando il pubblico nella magia di un cinema non vissuto ma apprezzabile ancora oggi e sempre sotto la luce di una splendida luna che ha dato la sua approvazione a un Festival che già si prepara a organizzare l’evento per il prossimo anno nel segno della passione per la settima arte e della valorizzazione dei giovani talenti.