Il sindaco-sceriffo guasta la colazione agli impiegati di Palazzo Zanca, con un video messaggio sulla sua pagina Facebook in cui promette provvedimenti a chi sosta troppo davanti alla macchinetta del caffè. L’argomento del giorno riguarda la delibera con cui Cateno De Luca ha revocato gli incarichi extra a 107 impiegati destinati a “posizione organizzativa” e a 16 “alte professionalità”. Si tratta di ben 123 funzionari che erano stati destinati a svolgere una mansione specializzata secondo grazie a un contratto firmato durante l’amministrazione Accorinti e valido fino al 31 dicembre 2019. Fino a qualche settimana fa il primo cittadino aveva espresso l’intenzione di non fare un taglio netto ma di riorganizzare il personale in maniera più funzionale ed efficace. Ma contrariamente a quanto annunciato si è passati a una misura drastica. La spiegazione resa da De Luca riguarda i bilanci del palazzo che non sono pronti ad affrontare una spesa di circa due milioni di euro in più per retribuire questi dipendenti che non svolgeranno le mansioni integrative previste dalla delibera con cui erano stati assegnati dopo una selezione per titoli e un colloquio finale.
“Con la dott.ssa Loredana Carrara, il sindaco Cateno De Luca e la Giunta municipale hanno effettuato una disamina di carattere generale. – ha spiegato ieri sera sempre attraverso la sua pagina Fb – Il personale in servizio presso l’Ente è di 1.447 unità lavorative, per un costo complessivo annuo di circa 46 milioni di euro, così distribuiti: 19 dirigenti; 158, nella categoria D3; 180, D1; 581, C3; 101, B3; 219, B1; e 189, A1. I contratti già firmati relativi alle posizioni organizzative sono 107, mentre 16 sono le alte professionalità. “Tali figure, che complessivamente sono 123, – ha dichiarato il Sindaco – comportano un aumento di costo di circa 2 milioni e 100 mila euro l’anno. Manifesto quindi la mia perplessità e contrarietà e ho dato mandato al segretario generale e alla dirigente delle Risorse Umane di avviare le procedure di annullamento in autotutela di tutti i contratti sottoscritti, non ritenendo compatibile un aumento così eccessivo per il costo del personale con la disastrosa situazione economico-finanziaria dell’Ente”.