La prima richiesta avanzata della pentastellata vicepresidente supplente del consiglio Serena Giannetto al momento della sua elezione è stata la rimozione dell'”Allegoria della restituzione di Messina alla Spagna“, ovvero uno dei quadri dell’aula consiliare. “Questo dipinto rappresenta la morte civile della nostra città dichiarata dalla Spagna – ha detto – Quella donna nuda rappresenta Messina presa a calci da un soldato spagnolo. Ma nel quadro c’è anche l’anziano con una clessidra in mano che rappresenta il tempo: ovvero Messina tornata a essere di nuovo schiava e serva della Spagna”.
La mozione è stata avanzata alla Commissione consiliare cultura già diverse volte dall’associazione Sicilia ai Siciliani e dall’arch. Nino Principato e da Franz Riccobono che, nell’opera commissionata all’artista Luca Giordano pochi anni dopo la sconfitta di Messina dopo la rivolta antispagnola del 1674-78, hanno riconosciuto l’umiliazione della nostra città da parte degli spagnoli. Un messaggio certamente negativo e demotivante se associato agli atti di rinnovamento di cui dovrebbe farsi portavoce il consiglio comunale. L’iter per la discussione del provvedimento era stato avviato nel 2015 ma si è poi interrotto in seguito a diversi atti più importanti che la commissione ha dovuto approvare. “Da vicepresidente ma soprattutto da cittadina – ha concluso la vicepresidente – chiedo che questo dipinto venga sostituito scegliendo un degno sostituto dove i colori di fierezza e orgoglio di Messina siano predominanti”.
Considerando che Messina ha appena eletto un sindaco nato e cresciuto a Fiumedinisi e più volte definito dai suoi avversari come il “conquistatore” che si è impossessato di una città che non conosce, si spera che la richiesta della rimozione del quadro non nasconda un metaforico monito lanciato al primo cittadino che messinese non è e che la città l’ha conquistata veramente come ha annunciato durante un anno intero di campagna elettorale. Ma l’outfit del primo cittadino può rassicurare la consigliera sulla rappresentazione in aula della fierezza e dell’orgoglio messinese e siciliano: la cravatta giallo-rossa di Cateno De Luca, ormai immancabile in certi momenti chiave del suo percorso politico messinese, dice tutto del suo legame con lo Stretto. E quindi, oltre il campanilismo pentastellato, c’è forse la voglia soltanto di uno svecchiamento dell’aula consiliare.
Alla sistemazione dell’impianto di aria condizionata dell’aula, invece, ha annunciato di volerci pensare Claudio Cardile – anche se Cateno De Luca ha affermato di preferire le finestre spalancate. Non c’è che dire: sicuramente il nuovo presidente e la vice hanno già dimostrato di avere a cuore, se non altro, l’aula consiliare. (Mar.Pa.)