di Palmira Mancuso – Mentre la questione migranti continua ad essere in cima all’agenda politica italiana, un gruppo di avvocati del foro di Messina, capitanati da Giovanni Villari, penalista, consigliere dell’ordine e membro della commissione sui diritti umani del consiglio nazionale forense, ha incontrato a Riace il sindaco visionario Mimmo Lucano.
Un incontro che ha posto l’accento sul modello dell’accoglienza sperimentato nel piccolo comune della locride, dove i “nuovi cittadini” hanno rimesso in moto socialmente ed economicamente un territorio spopolato dall’emigrazione.
Di questo “sconvolgimento dei luoghi antropologici” ha parlato Mimmo Lucano, con la semplicità di chi ha messo in pratica l’utopia della città futura che non è quella gramsciana, ma rinvia al filosofo calabrese Tommaso Campanella e a quella città del sole immaginata dal frate domenicano:« Sorge nell’alta campagna un colle, sopra il quale sta la maggior parte della città; ma arrivano i suoi giri molto spazio fuor delle radici del monte […] dentro vi sono tutte l’arti, e l’inventori loro, e li diversi modi, come s’usano in diverse regioni del mondo. »
Incalzato dalle domande degli avvocati presenti, che stanno partecipando ad un percorso formativo sul diritto dell’immigrazione di cui fa parte anche il workshop a Riace, Mimmo Lucano ha ribadito la necessità di continuare a lottare per difendere quella “solidarietà che è un istinto innato, che vogliono far diventare reato”.
“Salvini è responsabile di crimini contro l’umanità – ha detto senza mezzi termini il sindaco che Fortune nel 2016 inserì tra i 50 leader più influenti al mondo – oggi mi vergogno di essere italiano, perchè stiamo condannando a morte le persone. Dobbiamo aprire i porti”.
E mentre il gruppo percorreva quelle strade antiche, in un borgo dove ora trovano posto botteghe artigiane e bambini che giocano tra le viuzze scoscese, si percepiva quella forza collettiva che ha messo in moto il recupero e la rigenerazione sociale che tanto fastidio ha dato anche alla ‘ndrangheta, che certo non è stata ad osservare. Così Mimmo Lucano, che ha mostrato anche la “convenienza” di un’accoglienza possibile, adesso è diventato scomodo. E persino a Riace certi segnali non fanno ben sperare, se è lo stesso sindaco a denunciare che il prete ha fatto campagna a Salvini, e non c’è da stupirsi visto che in Calabria alle ultime politiche, la Lega è arrivata a superare il 5 per cento.
Vediamo tre bambini giocare. Due di loro hanno scelto di seguire Mimmo Lucano mano nella mano, mentre accompagna il gruppo e da buon cicerone mostra il futuro che verrà: la fattoria didattica in costruzione in una vallata che prima era una discarica, l’apiario poco distante, forme concrete di uno sviluppo che riprenda quei tratti antichi della più autentica cultura mediterranea, agricola e rurale.
Oggi quei bambini, con i loro passi di corsa, con le voci che rimbalzano tra i cortili assolati, ci ricordano perchè non possiamo rimanere indifferenti. Ci ricordano che altri tre bambini che pensavano forse di giocare tra le onde sono morti perchè nessuno li ha soccorsi. E non sappiamo se tra i 100 dispersi dell’ultimo naufragio ce ne siano altri, di sicuro ci sono i genitori di questi tre piccoli. L’ennesima tragedia che nessuno vuol guardare, riconoscere, affrontare con senso di responsabilità, umanità, solidarietà. L’ennesima occasione per ricordarci, da Riace, che un altro mondo è possibile.