La nuova Giunta comunale oltre al blocco delle assunzioni di Atm ieri ha approvato una serie di atti destinati a far discutere ma che dimostrano come De Luca abbia intenzione fin da subito di procedere cosi come auspicato in campagna elettorale.
La delibera, che riguarda la struttura organizzativa del Comune, prevede la riduzione, oltre la segreteria generale che definisce “organo obbligatorio e burocratico indefettibile” a nove aree «a capo delle quali porre un dirigente e all’interno delle quali far confluire tutte le funzioni attualmente individuate e tutte le posizioni organizzative e alte professionalità».
Quindi dieci strutture in totale: segreteria generale e vicesegreteria generale; poi quattro aree di “massima dimensione” (servizi alla persona, area finanziaria, area tecnica e politiche del territorio); più altre quattro strutture dipartimentali, «in posizione di dipendenza funzionale esclusivamente nei confronti del capo dell’Amministrazione», cioè il Sindaco De Luca: gabinetto del sindaco, polizia municipale, avvocatura, sistemi informativi.
Per quanto riguarda le partecipate intanto in una lettera inviata ai vertici di Amam che fa il paio con quella di ATM si legge «Nelle more di un doveroso confronto tra gli organi di vertice», l’invito è «a sospendere, con effetto immediato, eventuali procedure di assunzione avviate».
Quindi i dirigenti Amam sono invitati a bloccare l’iter annunciato nel piano triennale per 47 assunzioni entro fine anno.
E’ poi stato emanato un provvedimento che impartisce direttive “in materia di aziende partecipate”. Il segretario generale, recita il provvedimento, entro il 31 ottobre dovrà «definire gli atti necessari per raggiungere gli obiettivi indicati». Quindi: «avviare la costituzione di una società multi-servizi nella quale far confluire i servizi attualmente gestiti da Atm (trasporto pubblico urnano)e Amam (gestione servizio idrico)»; e «avviare la liquidazione della società MessinaServizi per ricondurre la gestione del servizio di raccolta rifiuti nella forma di appalto di servizio a società privata nell’ambito della gestione Aro».
E non tarda ad arrivare la reazione di Daniele Ialacqua , l’assessore uscente, che in un a nota dichiara: “Un duro attacco al buon lavoro fatto dalla passata amministrazione sulla base di una procedura durata quasi 4 anni che ha avuto il parere favorevole della Regione, del collegio dei revisori, del consiglio comunale, dei sindacati, senza dimenticare i lavoratori che con apprensione hanno seguito in questi anni tutti i lavori consiliari in tribuna a sostegno della nascita della nuova società in house che garantiva loro la stabilità del posto di lavoro.
Ci domandiamo, continua Ialaqua, che senso ha ed a chi serve distruggere una nuova società pubblica con un contratto di servizio di 300milioni in 9 anni? Perché non impegnarsi da subito per raggiungere gli obiettivi di legge che la nuova società intende perseguire con il nuovo piano industriale? Come pensa il sindaco De Luca di portare a termine il suo obiettivo di privatizzazione senza modificare il piano ARO e le delibere comunali collegate che davano indicazione per la gestione in house? Cosa ne pensano i nuovi consiglieri comunali? Ed i sindacati?
Una cosa è certa, conclude Ialaqua, non staremo con le mani in mano, chiameremo a raccolta tutte le forze politiche e sociali che come noi e con noi in questi anni hanno combattuto contro la privatizzazione dei servizi pubblici essenziali.