Trischitta torna a parlare: “Non votate Bramanti, mandiamo a casa Genovese, Germanà e Amata: ora o mai più”

Fra le campagne elettorali indubbiamente più coraggiose la sua, quella di Pippo Trischitta, l’ex consigliere comunale forzista che ha corso solo alle amministrative, riportando 1958 voti come candidato a sindaco e che oggi, a pochi giorni dal ballottaggio, è tornato a parlare lanciando un monito agli elettori. “Questo è il momento di scendere contro il potere di Genovese e Germanà – esordisce Trischitta in conferenza stampa – Mi sono candidato contro i poteri universitari forti e quelli li abbiamo sconfitti: adesso dobbiamo battere Bramanti che si è candidato senza essere mai reale ma nascondendo sempre l’accordo che lo ha portato avanti”.

Una posizione netta che non si discosta certo dalla linea mantenuta finora e che invita i suoi elettori o a rimanere a casa, giorno 24, o a votare Cateno De Luca. “Bramanti ha ormai confermato chi c’è dietro di lui: basta guarda i suoi nuovi Assessori designati che provengono dalle liste proprio di Germanà, Genovese e Amata. – ha aggiunto – Per il resto le loro liste sono fallite”. Fallimento, questo, che Trischitta, che non siederà più in consiglio comunale non avendo superato il 5%, attribuisce proprio all’ingresso di Genovese in Forza Italia. “L’ultimo risultato il peggiore dal 1994 – ha detto ancora – Per non parlare della lista di Musumeci, Diventerà bellissima, messa lì solo perché il presidente con il pizzetto vuole mettere le mani sull’IRCCS della Sicilia”.

Sul suo risultato elettorale poche parole. “Sono stati voti provenienti da persone che mi conoscono. – ha spiegato – Il voto di opinione si è evidentemente spostato su Cateno De Luca. Ma il voto disgiunto è stato quello che ha penalizzato tutti: Saitta ha perso 5 mila voti su 27 mila, Bramanti ne ha persi 10 mila. Erano certamente i candidati sbagliati”. A conclusione Trischitta ha lanciato ancora una volta il suo monito: “Dico ancora ad amici e a chi mi ha votato di non votare Bramanti. Mandiamo a casa il potere affaristico di Genovese, Germanà e Amata: o lo facciamo ora o mai più“. (Mar.Pa.)

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