Il nuovo procuratore aggiunto Vito Di Giorgio ha prestato giuramento stamattina davanti al Collegio presieduto dal giudice Silvana Grasso nel corso della cerimonia di insediamento nell’aula della Corte d’Assise del Tribunale di Messina.
A dare inizio alla cerimonia il giudice Grasso, dinanzi ai colleghi della Procura e al Procuratore generale Vincenzo Barbaro.
Ad esprimere l’augurio di un buon lavoro al nuovo procuratore aggiunto anche il procuratore capo De Lucia, il Pg Barbaro e il presidente dell’ordine degli avvocati Vincenzo Ciraolo.
Da sostituto procuratore si è occupato delle principali inchieste di economia, riciclaggio, usura e affari in città e in provincia. Ha curato le principali inchieste sulla mafia a Barcellona e sui “colletti bianchi”. E anche oggi non ha voluto dimenticare il collega che lo ha affiancato spesso in questi anni, Angelo Cavallo. “Con Angelo abbiamo fatto un percorso comune – ha detto Di Giorgio – siamo arrivati lo stesso giorno (il 10 novembre 1998), abbiamo fatto 10 anni nella procura ordinaria per poi entrare nello stesso giorno nella Dda (12 gennaio 2009) e lo stesso giorno adesso lasciamo il posto di sostituto procuratore. Abbiamo vissuto gomito a gomito, ci siamo divisi anche il sonno, anni bellissimi e difficili. Che ci hanno fatto crescere. La sua presenza mi ha migliorato”. “Nell’immaginario collettivo siamo la stessa persona”. E ha concluso, “da procuratore aggiunto continuerò a tenere la mia porta aperta a tutti”.
Il “plenum” del Csm aveva nominato, a fine maggio, all’unanimità il magistrato Vito Di Giorgio, per anni sostituto della Direzione distrettuale antimafia, come procuratore aggiunto della città dello Stretto. Diventa quindi ufficiale la posizione del magistrato all’interno nell’organico della Procura peloritana retta da Maurizio De Lucia.
Secondo quanto indicato dal Csm, Di Giorgio «risulta senza dubbio il candidato più idoneo, per attitudini e merito, al conferimento dell’ufficio semidirettivo a concorso», con un «eccellente percorso professionale», in quanto il magistrato «si è confrontato con i più svariati settori del diritto penale, sostanziale e processuale, dal societario al fallimentare sino alla pubblica amministrazione, alla sicurezza sul lavoro ed alla legislazione concernente le misure di prevenzione, la criminalità organizzata ed i collaboratori di giustizia. Di notevolissimo spessore è l’esperienza da lui vissuta curando personalmente le indagini e la fase dibattimentale in numerosi e complessi procedimenti».
«Il dott. Di Giorgio è stato – hanno scritto i colleghi del Csm nelle note di valutazione della scelta operata -, in sostanza, brillante protagonista, in un arco temporale che sfiora il ventennio, di gran parte dei procedimenti avviati e trattati dalla procura peloritana, molti dei quali hanno avuto ad oggetto attività di narcotraffico di dimensione transregionale o l’azione delle compagini mafiose stanziate su quel territorio (val la pena di citare, tre tante, le operazioni Omero, Carmen, Pozzo 2, Gotha, Ice Pool, Onion). Egli ha, in particolare, istruito e seguito in dibattimento i più importanti procedimenti promossi nei confronti delle temibili compagini malavitose stanziate nella città di Barcellona P.G., acquisendo specifiche, approfondite competenze nella gestione dei collaboratori di giustizia e, in generale, nel settore del contrasto alla criminalità organizzata».