Mentre Dino Bramanti comincia a rilasciare dichiarazioni da futuro sindaco, Cateno De Luca prende tempo per analizzare il “suo” voto che se gli consentirà di andare al ballottaggio, di fatto non lo “premia” con le liste a suo sostegno, che non hanno raggiunto il 5% necessario ad ottenere seggi.
Questo potrebbe essere un motivo valido per prendere tempo, e decidere di rinunciare al ballottaggio, accordandosi con i detentori del potere politico che sul territorio attraverso un capillare controllo del voto, ha frammentato il consenso.
“Stasera alle 21 vi aspettiamo a Piazza Duomo dove comunicheremo le nostre determinazioni – ha quindi dichiarato De Luca – Ancora il quadro non ci consente di assumere decisioni anche perché siamo persone responsabili e per noi prima viene la città di Messina poi il resto, e non ci interessano i personalismi”.
Ma questa dichiarazione appare meno ingenua di quel che può sembrare. E così si fa avanti anche una ipotesi che, vista la natura sociale del consenso ottenuto dai due candidati di centro destra, fa quantomeno immaginare retroscena non certo limpidi.
Con parole semplici, è plausibile pensare ad un passo indietro da parte di Cateno De Luca, che darebbe corpo ad una ipotesi che circolava già in campagna elettorale. L’idea che questo accordo (passato per la famosa conferenza stampa congiunta fino alle velate accuse autosmentite davanti a palazzo Zanca) potesse servire a depotenziare quella parte del centro sinistra vicina a Saitta, oggi rimasta fuori dal consiglio comunale, ovvero l’area progressista che va da Articolo 1 ai renziani della prima ora (pensiamo a Maria Flavia Timbro e Alessandro Russo).
Insomma, è noto a tutti che una parte consistente del centro sinistra vicino a Saitta non storcerebbe il naso a votare per Bramanti, esponente di quella borghesia che ha gestito sanità e importanti fette di economia della città (dalle banche ai trasporti, all’edilizia) e che certamente non potrebbe scendere a patti con De Luca. Ci vengono in mente i nomi di Picciolo, D’alia e De Deomenico che certamente hanno condiviso interessi comuni in ambiti non soltanto politici. E così dovremo aspettare anche Saitta, che dopo l’annuncio di De Luca, ha deciso di rinviare “a causa dell’evoluzione politica di queste ore” la annunciata conferenza stampa di stasera alle 12 di domani.
Per capire chi è sceso a patti con l’ex sindaco di Santa Teresa, basta poi analizzare il voto dei villaggi (facciamo l’esempio di Bordonaro) e la quasi scientifica divisione di pacchetti di voti che passano attraverso candidati che sanno ben raccogliere sul territorio.
La stretta sulla città è stata capillare, e l’inaspettata tenuta di De Luca nelle sezioni del centro, consentirà di alzare il prezzo di qualsiasi accordo. Staremo a vedere. (Pal.Ma)