di Marina Pagliaro – Una Piazza Casa Pia gremita, una coreografia da stadio e un discorso dritto al punto e al cuore di ogni persona presente: “Siamo più forti delle cattiverie, il nostro percorso è volere una città umana: votate con coscienza e consapevolezza perché non possiamo buttare alle ortiche il lavoro fatto”. Ad animare la festa di conclusione della campagna elettorale dell’Amministrazione uscente musica dal vivo a partire dalle 18 del pomeriggio, ma il momento tanto atteso, dopo le parole dei candidati alle presidenze dei quartieri e dei consiglieri delle liste a sostegno, erano quelle di Renato Accorinti.
“L’emozione di essere tutti qui è quella che deve farci continuare tutti insieme – ha detto – Cinque anni fa la gente aveva voglia di sognare e così è stato: noi siamo entrati al Palazzo ma non ci siamo fatti corrompere e abbiamo cambiato la storia di questa città”. La paura per l’ignoto risultato c’è ma non ha avuto spazio ieri sera, quando anche la piazza ha voluto ringraziare Renato Accorinti e il suo lavoro fatto presentandosi, a conclusione del suo discorso, con tanti cartoncini raffiguranti lui, il sindaco uscente, pronto a proseguire il suo percorso. Un’emozione che non si spegne certamente nei volti di chi lo ha accompagnato e di chi “tanto rivolta Accorinti” per sposarne, ancora una volta, la filosofia del cambiamento. “Cinque anni fa abbiamo trovato un “verminaio”, ma il vero salto di qualità è quello di andare avanti e migliorarsi sempre. – ha continuato – Abbiamo rivoluzionato questa città senza farci inquinare ma pensando ai fatti: con gli autobus che finalmente funzionano, accogliendo gli ultimi, cambiando la gestione dei rifiuti. Questo è stato fatto e tanto ancora c’è certamente da fare ma anche se ci hanno attaccati continuamente noi siamo andati avanti e lo faremo ancora”.
Fondamentale proseguire nel solco di un percorso avviato con un comune in pre-dissesto ma che è stato comunque in grado di erogare i servizi senza venire meno al suo compito. “Abbiamo spalancato le porte di Palazzo Zanca per dire che il Comune è di tutti. Il nostro paradigma è quello dell’umanità e partendo dagli ultimi non abbiamo di certo fallito – ha aggiunto – Tutti sono bravi a dire come risolvere i problemi, ma farlo è un’altra cosa. Siamo stati capaci di parlare ai governi facendo valere le nostre posizioni. Abbiamo camminato su alte frequenze. E ora ci chiamano ovunque, ovunque riconoscono quello che abbiamo fatto, in Italia e all’estero”. Il pericolo è il pregiudizio ma anche finire preda di facili promesse elettorali: “Il voto di scambio esiste – ha tuonato Accorinti – Non può cambiare in cinque anni e ricordiamoci che nel 2013 c’era chi si faceva abbindolare da Genovese guadagnandoci solo 25 euro. In un momento di povertà si accetta anche un pacco di pasta. Non bisogna cedere: la coscienza se è pulita va avanti, giorno per giorno”.
Fino a mezzanotte djset e a concludere la festa le note dei Modena City Ramblers che con “I cento passi” hanno voluto testimoniare, ancora una volta, il significato e il simbolo di un “sindaco scalzo” che “con la forza delle sue idee” ha sottolineato ancora una volta tutta la voglia di andare avanti e impegnarsi ancora per Messina con i suoi Assessori.