Cateno De Luca all’attacco, contro tutto e tutti conclude a Piazza Cairoli: “Noi unici liberi di questa campagna”

di Marina Pagliaro – Accanto ai suoi assessori designati Cateno De Luca ha concluso la campagna elettorale a Piazza Cairoli. Come nel suo stile si è scagliato contro tutti i suoi avversari senza risparmiare proprio nessuno e rivolgendosi direttamente all’emozione del suo pubblico che, come il video introduttivo al suo discorso recita, “merita una sindaco come Cateno De Luca”. Nemico numero uno di De Luca l’Amministrazione uscente e in maniera particolare l’Assessore ai lavori pubblici: “Avevo detto che per la via Don Blasco non c’erano le autorizzazioni – ha detto – e ho ricevuto una minaccia di querela. Qualsiasi palazzo che dichiari di avere le autorizzazioni e poi non le ha e manda a bando un progetto avrebbe bisogno di avvisi di garanzia, non li auspichiamo, ma per molto meno io ho subito il primo arresto. Le loro promesse sono state tutte finte e sono stati tenuti in piedi da un consiglio comunale che dopo Gettonopoli ha avuto paura di cadere e ha preferito tenersi questa Amministrazione”. Ma il cambiamento di Cateno parte, secondo quanto ha detto ancora, dai suoi candidati, scelti secondo una logica ben precisa di onestà. Due facce della stessa medaglia, invece Antonio Saitta Dino Bramanti: “Navarra poteva trovare di meglio – ha proseguito De Luca interrotto a piazza riprese da applausi – Bramanti si è messo il grembiule per andare nella mensa di Sant’Antonio, ma d’altronde lui ai grembiuli è abituato”.

Emilia Barrile e Pippo Trischitta, ancora, sono i “fuoriusciti dalla casta” che una volta bussavano alla porta di Genovese. “Trischitta prima faceva il tappezziere ma omette di dire che lo era di Genovese – ha aggiunto De Luca – Lo è stato finché Genovese gli ha dato la conferma che non sarebbe stato il suo candidato a sindaco dopo avergli fatto fare però la campagna elettorale per le politiche. Ora basta usufruire di quel contesto di Genovese e basta farci anche la morale. Ma lo stesso Emilia: massima solidarietà, unica donna candidata, però quando eri con Genovese e rappresentavi la cricca che solidarietà davi a noi?”.

Ha lasciato invece per ultimo Gaetano Sciacca, ultimo candidato contro cui si è scagliato a suon di comunicati stampa e querele negli ultimi giorni e a cui ha destinato un mega assegno da 314mila euro e che ha consegnato metaforicamente al candidato pentastellato dicendo ironico: “Un grazie a Sciacca che ha ridato alla città quanto gli spetta, spero però di non dovermi trovare ad aprire la sua enciclopedia in un’aula di tribunale ma sappiamo bene che non è il paladino dell’anticementificazione se andiamo a guardare tutte le concessioni edilizie e tutte le autorizzazioni che ha rilasciato”.

Sentendosi, dunque, l’unica “voce libera” di questa “campagna elettorale”, Cateno De Luca ha concluso fra applausi, cori e approvazioni: “I nostri avversari ci dovrebbero ringraziare, noi siamo stati l’unica voce contro la casta, senza di noi questa campagna elettorale sarebbe stata una noia. Da venticinque anni centrodestra e centrosinistra fanno finta di farsi campagne elettorali contro ma sono tutti la stessa cosa. Votare per noi significa amare la propria città definitivamente”.

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