Andrà in scena giovedì 31 maggio, al Palazzo della Cultura, il cortometraggio “Il stupro”, prodotto dalla testata giornalistica ilcarrettinonews.it su soggetto del fotoreporter Dino Sturiale, il quale è da sempre profondamente attivo nell’ambito della violenza sui più deboli. L’evento avrà inizio alle ore 10:30. Il titolo-provocazione ha in sé un notevole, nonché spiccato, significato evocativo. Al dibattito, interverranno l’assessore Nina Santisi, Maria Andaloro (editore della rivista online “La Grande testata” e ideatrice del progetto “Posto Occupato”), il Prof.Francesco Pira (sociologo della comunicazione) e Simonetta Pisano (attrice).
Il corto documenta la storia di una violenza carnale, la sua fenomenologia, dalla genesi al compimento. L’uomo rappresentato è il comunemente noto come”felicemente sposato”. Vive con una moglie e una figlia 13enne: una famiglia piccolo borghese. È un impiegato, senza particolari ambizioni, dedito alla famiglia. La sua quotidianità, ritmata da tic nervosi e infarcita da abitudini, verrà sconvolta da un incontro, che gli farà rivivere, un passato che mai potrà seppellire.
Il crimine viene raccontato dal suo stesso autore a molti anni dall’accaduto, questa la peculiare caratteristica che lo rende originale. “In questo film – spiega Stutriale – ho voluto dare voce all’uomo, non attraverso un impianto accusatorio e nemmeno “assolvendolo” dall’accaduto ma, più semplicemente, ponendolo al centro del racconto da lui stesso originato.”
“La voce dell’uomo stupratore è quasi sempre ignorata, a conferma del fatto che questo abuso è visto perpetuamente come un problema al femminile” – spiega Dino Sturiale – “Ho seguito per anni udienze per stupro, come quelle scaturite dalle denunce di Anna Maria Scarfò; visionato centinaia di ore di registrazioni televisive; letto quanto pubblicato in merito da maestri giornalisti.”
“Tutto questo non colmava il vuoto narrativo, – spiega – anzi il più delle volte nemmeno lo affrontava. Processi in cui gli uomini non proferivano parola, interviste in cui la donna emergeva come colpevole. Ecco, quindi, l’esigenza imprescindibile di raccontare “Il stupro”, cioè dare la voce al maschio; per comprenderne i meccanismi, l’evoluzione, i fatti.”
Obiettivo, questo, arduo e complesso, che ha reso necessaria la collaborazione di esperti psicologi, sociologi e criminologi. La dott.ssa Donatella Lisciotto (psicoanalista) tiene a sottolineare “l’aspetto multidisciplinare voluto da Sturiale nella realizzazione del “Il Stupro”. Credo che bisogna dare il giusto rilievo alla particolarità di questa iniziativa che ha voluto denunciare un tema così scottante e attuale attraverso un dialogo tra competenze diverse.”
Il progetto nasce per dare “un volto, una voce e soprattutto una storia al personaggio maschile artefice dello stupro”, colmando così l’assenza di genere, che è una lacuna presente sia nella letteratura giudiziaria e letteraria che nella letteratura cinematografica e televisiva. Esiste traccia unicamente di una intervista, peraltro breve, di Enzo Biagi, del 1978, e le riprese girate all’interno dell’Aula di Tribunale nel corso del famoso “processo per stupro”dello stesso anno.
Regia: Placido Sturiale e Simonetta Pisano; soggetto di Dino Sturiale; consulenze: Dott. Sonia Bucolo (criminologa), Dott.ssa Donatella Lisciotto (psicoanalista), Dott.Pippo Rao (psichiatra e criminologo), Dott.ssa Concetta Restuccia (assistente sociale). In collaborazione con l’Associazione Penelope’. Sceneggiatura a cura di Tonino Cafeo; adattamento cinematografico: Dino Sturiale. Personaggi e interpreti: Antonio Lo Presti; Sarino Morabito; Annamaria Cannatelli; Chiara Trombetta; Giuliana Scillìa; Gabriella La Fauci; Sabrina Samperi; Simonetta Pisano. Coreografie: Mariangela Bonanno; Giorgia Di Giovanni. Musiche originali: Conservatorio Corelli di Messina. Direttore della fotografia: Nunzio Di Dio. Realizzazione storyboard: Lilly Briguglio. Operatore di ripresa: Peppe Lotta.