“Chiedo scusa sin da ora agli organi di stampa, alle Associazioni, agli Ordini Professionali ed ai movimenti che stanno organizzando o hanno già organizzato per i prossimi giorni confronti e dibattiti con i 7 candidati sindaci. Dopo quanto accaduto, sia nel corso dell’incontro organizzato da Uil che al confronto organizzato da Tempostretto, mi vedo costretto ad annunciare che non intendo più partecipare a dibattiti che vedano la presenza del deputato regionale e candidato sindaco Cateno De Luca.” Scrive così in una nota il candidato Sindaco del Centrodestra dopo essere stato accusato da Cateno De Luca di aver ricevuto in anticipo le domande e di aver così preparato in tempo le risposte. Accusa, questa, che è costata l’espulsione per direttissima dalla trasmissione all’On. all’Ars.
“Ho dedicato tutta la mia vita professionale al servizio degli altri, osservando nel mio comportamento il mio più profondo rispetto verso “l’altro”. – continua Bramanti – La scelta di candidarmi è stata dettata esclusivamente dalla voglia di dare un contributo alla mia città. Nei competitor al ruolo di sindaco non vedo il nemico ma persone che come me sono animate dagli stessi ideali e valori pur avendo programmi diversi. Ammetto di non essere avvezzo ai metodi ed ai modi di un politico di lungo corso come l’onorevole De Luca, ma non voglio più partecipare a confronti durante i quali il dialogo e la serena esposizione dei programmi lasciano il posto ad aggressioni verbali, risse, show a beneficio del pubblico e dei navigatori della rete. Non è questo il mio modo d’intendere la politica e la campagna elettorale. Condivido pienamente l’appello del sindaco Accorinti ad una campagna elettorale degna di una città come Messina, nella quale l’avversario politico non viene messo al pubblico ludibri e il rispetto delle idee non lasci il posto all’offesa, alle sceneggiate e alle illazioni. Forse sono un uomo d’altri tempi, ma ho un altro stile, forse troppo pacato, forse troppo sobrio. – conclude – Ma preferisco restare fedele alla mia storia personale ed ai miei valori, che essere trascinato in risse verbali dove vince il più furbo e chi grida di più”.