“Se dovessi essere eletto sindaco, uno dei miei impegni, sarà chiedere l’implementazione della copertura della pianta organica dei magistrati del distretto giudiziario di Messina. Non solo. Il mio obiettivo sarà anche quello di mettere in atto l’applicazione del decreto legislativo n. 50, per l’assegnazione degli incarichi professionali di patrocinio legale del Comune, secondo criteri di rotazione e trasparenza. Saranno privilegiati quei legali che si proporranno nella difesa insieme a giovani avvocati, in modo da incrementare l’occupazione giovanile in un settore quello dell’avvocatura, che attraversa come altri, una crisi profonda”. Lo ha detto il candidato sindaco del centrosinistra Antonio Saitta nel corso di un incontro con il consiglio dell’Ordine provinciale degli avvocati.
Ma l’appuntamento è stato occasione per discutere anche di altri importanti temi, quali la realizzazione del secondo Palazzo di giustizia, i cui tempi si sono dilatati oltre misura. “Non è più possibile attendere- ha affermato il candidato sindaco- è fondamentale velocizzare al massimo gli adempimenti burocratici, monitorando attentamente il cronoprogramma di attuazione dei Ministeri della Difesa e della Giustizia. Per fare ciò sarà necessario creare una cabina di regia composta dal Comune, dall’Ordine degli avvocati, dalla sezione distrettuale dell’Anm e dai sindacati dei lavoratori del comparto giustizia. E’ indispensabile attivarsi perché questa nuova realtà veda finalmente la luce, poiché lo svolgimento delle attività, ad oggi, risente pesantemente della mancanza di strutture adeguate. La realizzazione della seconda sede- ha ricordato Saitta- non solo comporterebbe un efficientamento del sistema Giustizia, ma darebbe impulso all’economia cittadina, che anche le lungaggini burocratiche contribuiscono a condizionare negativamente. La costruzione del Pala giustizia bis–conclude Saitta– è indispensabile anche per tutelare la sopravvivenza della Corte d’Appello di Messina, oggi non più oggetto di discussione, ma, come ho detto in passato, non abbiamo certezza per il futuro, in quanto il problema potrebbe riproporsi”. Tra gli altri argomenti affrontati nel corso dell’incontro con i professionisti, si è discusso anche dell’opportunità di creare un asilo aziendale per avvocati, magistrati e personale di cancelleria, che consentirebbe a tutti di svolgere più serenamente la professione, usufruendo di un’area adeguata e sicura per i propri figli.