di Giuseppe Contarini – Testo e Regia: Tino Caspanello Con: Tino Calabrò, Stefano Cutrupi e Cinzia Muscolino Assistente alla Regia e Costumi: Cinzia Muscolino Produzione: Teatro Pubblico Incanto e Teatro dei 3 Mestieri
Angelo: “Tu non piangi Joe?” Joe: “No non piango” Angelo “Ma nemmeno dopo?” Joe: “Forse dopo!” Angelo: “Ma le recensioni teatrali dei giornalisti Messinesi le leggi?” Joe: “Si le leggo. ”Angelo: “E non ti viene da piangere Joe?”. Joe pianse, ma non rispose, perché meglio tacere e rimanere sempre in buoni rapporti con tutti, non si sa mai, almeno cosi l’articolo viene condiviso su facebook. Breve estratto riadattato, dall’Esperto Ignorante, del testo DON’T CRY JOE, di Tino Caspanello.
Testo che descrive in maniera semplice e alla portata di tutti, quello che secondo Caspanello è il Teatro, e lo fa raccontando la storia, con tratti volontariamente spettacolarizzati, di Angelo e Joe, due facce della stessa medaglia, ovvero, il lato bambino, ingenuo e puro di Angelo, contro il lato duro e spigoloso di Joe, tipico di chi ha vissuto e sofferto, ogni riferimento nella storia, personaggi compresi, riconduce in maniera metaforica al dualismo del Teatro, quell’equilibrio costante tra verità e bugia, tra l’essere e il non essere.
Questa nuova opera di Caspanello, co-prodotta da: Teatro Pubblico Incanto e Teatro dei tre Mestieri, ambientata dentro un Teatro, forse un camerino, è fatta di numerosi cambi di registro, suggestione ed effetti inizialmente cinematografici, per poi passare ad una farsa tragicomica, sostenuta per buona parte del tempo dai due attori, che mi sembra facciano ancora un po’ fatica a trovarsi scenicamente, devono forse maturare un po’ di più il loro rapporto ed esplorare nuovi ambiti interpretativi, il testo lo permette ampiamente, sarà poi l’ingresso di Cinzia Muscolino, a ripristinare un ordine e riportare tutto e tutti ad una dimensione esclusivamente teatrale, grazie ad un monologo ben interpretato, che spiana la strada e accompagna il pubblico verso il gran finale ad effetto cinematografico, lasciando quella sensazione di non aver ben compreso, cosa fosse vero nella storia e cosa fosse invece finzione, e quale fosse realmente lo spettacolo.
Ascoltatevi DON’T CRY FOR ME ARGENTINA cantata da Madonna, non c’entra niente ma è una bella canzone, arrivederci.