“Si è conclusa con un nulla di fatto la riunione svoltasi ieri tra la nostra O.S. e la giunta comunale, convocata dopo l’occupazione del consiglio comunale del 24 ottobre. – si legge in una nota dell’Unione Inquilini Messina – Nel documento dell’occupazione, ribadito in sede di riunione, le nostre richieste erano molto chiare. Di fronte a politiche sulla casa pressoché nulle, per quanto riguarda l’aumento dell’offerta di alloggi sociali da inserire per la graduatoria ordinaria ERP, sono state istituite dall’Amministrazione Comunale queste strutture per emergenza abitativa (ex scuola Foscolo, ex scuola Donato, scuola di Cataratti) che dovevano servire per alleviare il disagio di chi, a causa degli effetti della crisi economica, si trova in precarietà abitativa. Pur ritenendo queste strutture utili di fronte ad una carenza di pianificazione da parte dell’amministrazione, in realtà la Giunta non riesce a gestire neanche l’emergenza producendo ulteriori problemi che rischiano di crearne altre. Infatti, mai sono state cambiate le destinazioni d’uso sugli immobili, mai sono state fatte manutenzioni adeguate e soprattutto la mancanza di prospettive su questi abitanti delinea la totale insufficienza gestionale da parte del Comune. Tutto questo ha comportato delle conseguenze che rischiano di far trasformare queste strutture che servivano per alleviare il disagio in vere e proprie trappole. Infatti all’interno del contratto di comodato d’uso, per adesso stipulato soltanto con gli abitanti della Foscolo, le utenze risultano a carico degli inquilini. Tutto giusto, se l’immobile non fosse una scuola e per tanto le bollette che arrivano tengono conto del contatore ad uso industriale con conseguenti maggiorazioni sulle tasse e sulla bolletta finale. Stiamo parlando di 1000 euro in più di tasse da pagare. Per rendere l’idea, la bolletta incide su un abitante della Foscolo quanto un canone di locazione privato. Una follia se pensiamo che molti abitanti forse si potrebbero permettere il pagamento di un canone sociale. Nel frattempo si è andato avanti soltanto grazie a contributi da parte della Caritas di Messina che ha garantito delle somme per il sostentamento attivo delle famiglie. A tal proposito abbiamo chiesto che l’amministrazione comunale si prenda le proprie responsabilità politiche di fronte a tale situazione di disagio, garantendo un contributo economico al fine di pagare la bolletta almeno delle parti relative alla tassazione per il contatore ad uso industriale. Inoltre è stato chiesto, a più riprese, la manutenzione su tutti gli immobili per emergenza abitativa che rispettasse un minimo di ergonomia e di privacy, e sui relativi impianti elettrici che consenta almeno di separare i contatori, quindi di istituirne uno per famiglia. Ad oggi la Foscolo si è autorganizzata con contascatti di fortuna per la divisione delle spese della bolletta. Infine trattando di morosità incolpevole, altra questione gestita malissimo sia da parte del Comune che della Regione, abbiamo chiesto la riapertura del bando relativo al riparto fondo 2017. Nessuna delle nostre richieste è stata declinata con i nostri termini. Nessuna data certa per manutenzione e morosità incolpevole, soltanto un mezzo impegno di convocare l’ENEL al fine di stipulare una convenzione col Comune. Intanto le scadenze sono impellenti e le strutture per l’emergenza abitativa stanno diventando una trappola. Annunciamo fin da subito che come O.S. non staremo a guardare ma riprenderemo il conflitto“.