di Marina Pagliaro – Due anni di lotte, tavoli tecnici e incontri, fra l’Amministrazione, le scuole e i lavoratori, che oggi trovano non soltanto conclusione ma anche l’avvio di una nuova fase. Il servizio di mensa scolastica sarà garantito non soltanto per la conclusione di questo anno scolastico in corso ma anche per i prossimi anni grazie al nuovo bando pluriennale che ricoprirà, intanto, gli anni scolastici fino al 2020 con la possibilità di prorogarlo dopo la scadenza secondo le stesse modalità. “Non posso nascondere l’emozione che provo nel parlare della ripartenza di questo servizio” ha introdotto così l’Assessore per la pubblica istruzione Federico Alagna, che ha presentato questa mattina quello che, per lui, è stato il “uno dei più importanti risultati del suo assessorato”.
Non ha sottaciuto, certamente, le difficoltà che ci sono state prima dell’approvazione dell’atto. “Il comune, nonostante il predissesto, nonostante non fosse uno degli atti più importanti di giunta ha trovato 2 milioni di euro con cui garantirà il servizio – ha aggiunto Alagna”. Gli attori che hanno partecipato alla realizzazione della programmazione pluriennale sono stati certamente l’assessore, ma anche il dirigente Salvatore De Francesco, le famiglie degli alunni e i sindacati. “Non posso non esprimere a loro il mio ringraziamento – ha detto Federico Alagna – Soprattutto perché non sono mai stati la controparte ma sono state persone che hanno preteso diritti senza attaccare me o strumentalizzare la questione ma aspettando e avendo fiducia nell’istituzione. Ho sentito il peso di 80 famiglie senza lavoro ma la loro disponibilità mi ha consentito di guardarli negli occhi senza barriere”.
E Federico Alagna ha voluto anticipare le polemiche sull’arrivo di questo bando a fine mandato e sull’impegno del Comune rispetto a questo servizio. “Innanzitutto bisogna contestualizzare il servizio della mensa in Sicilia e in Italia – ha sottolineato – Non che sia una giustificazione, ma l’80% delle Sicilia non ha mense e in Italia 1 bambino su 2 non accede al servizio. Per quanto riguarda l’arrivo del bando a fine mandato chiarisco che abbiamo cominciato a lavorare il 16 novembre del 2017 – ha continuato Alagna – I risultati arrivano ora proprio perché questi sono stati i tempi tecnici”. E così, ha aggiunto, il paradosso dell’avviare dei progetti i cui risultati si vedranno con la nuova amministrazione qualunque sarà.
Nel corso della lunga e precisa conferenza stampa Federico Alagna ha spiegato anche i motivi politici che si nascondono dietro la scelta di una programmazione ad ampio respiro piuttosto che quella di breve scadenza. “I mini bandi da 300 mila euro erano una toppa ai problemi di stabilità lavorativa e di erogazione del servizio – ha detto – per quanto ha riguardato il nostro orientamento la sinergia è stata fatta in funzione dell’offerta di un servizio duraturo che tutelasse tutti gli attori in gioco, quindi non soltanto gli studenti ma anche i lavoratori”. Rispettate le cinque fasce di reddito stabilite dalla precedente Assessora Patrizia Panarello; il costo del servizio varierà da 1,50€ a un massimo di 4,30€ (per chi ha un reddito superiore a 20 mila euro). Esenti le famiglie con reddito fra 0 e 2000€.
La ditta aggiudicataria è “La Cascina” con impresa mandante “Ristora Food service”, scelta, fra le 3 che si sono presentate, non soltanto sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ma anche qualitativamente migliore. Il risparmio è stato di 500 mila euro, rispetto a quanto stanziato, ma è anche importante la scelta di questa ditta per l’etica alimentare di cui si è fatta portavoce, sposando l’istanza dell’Amministrazione richiedente. I menu saranno approvati da un dietista che garantirà alimenti per il corretto sviluppo della salute del bambino; il medico sarà a disposizione della famiglia per chi avesse bisogno di un menu alternativo. Secondo quanto stabilito dalla legge verrà eseguita una analisi alimentare dei fornitori e ci saranno 12 giri di consegna pasti in modo tale da garantire una veloce consegna dal centro cottura alle scuole. Diete speciali per chi ne ha bisogno, inoltre, e uso di prodotti a km 0 e provenienti anche da terre confiscate. Un laboratorio ludico-didattico garantirà anche l’educazione alimentare nelle scuole, infine, e per quanto riguarda gli scarti verrà avviato contestualmente un protocollo per il recupero eccedenze alimentari: ciò che non viene consumato non si butta ma sarà donato a enti caritatevoli.
Durante la conferenza stampa è intervenuta anche Alessandra Minniti, dell’Assessorato collettivo e della Consulta scolastica, che ha spiegato: “Nonostante la difficoltà per la mancata applicazione del bilancio abbiamo realizzato un gesto importante – ha detto – Trasparenza, legalità, stabulazione dei precari e del servizio sono state le motivazioni che ci hanno spinto. La sinergia fra scuole, lavoratori e assessorato è s stato determinante. Questi sono stati i valori che ci hanno ispirato”. Ultimi passi burocratici, adesso, dopo di che le scuole potranno trovare l’accordo, per quanto riguarda l’ultimo mese, con il Dirigente addetto e stabilire se aderire da subito o se aderire al servizio con il nuovo anno.