Il primo gesto di inciviltà era stato compiuto una settimana fa quando, come segnalato dal gruppo Idea San Licandro, una ragazzina aveva staccato la locandina con gli orari del bus che il movimento aveva posto vicino alla fermata. “Non siamo arrabbiati per il valore della locandina che è stata sottratta alla comunità, – si legge – ma siamo arrabbiati nel vedere nostri concittadini vandalizzare la nostra comunità e non avere rispetto per gli altri e per chi ama la nostra bellissima Messina. Facciamo fatica a capire cosa spinga le persone a compiere certi gesti”.
Nonostante tutto i promotori del gruppo di supporto alla zona “Idea San Licandro” non si erano fermati. E con loro nemmeno i ladri e i vandali. L’escalation di atti vandalici ai danni della zona e delle azioni compiute dal gruppo è proseguita. Il giorno dopo, infatti, è toccato al faretto ad energia solare collocato nella Piazzetta S. Salvatore dei Greci, scomparso nel nulla.
Adesso a esser sottratta alla piazza è stata invece una panchina collocata lì giusto il 31 di Marzo. “Ha resistito solo 14 giorni. – scrivono in una nota i coordinatori Umberto De Luca e Pio Magazzù – Siamo davvero dispiaciuti e amareggiati nel vedere come non ci sia amore per la nostra comunità e per la nostra terra.
E’ l’ennesimo atto di vandalismo che nell’arco di pochi giorni ha colpito il nostro operato, dopo la scomparsa del faretto a led, e la rimozione dei fogli che avevamo posizionato alle fermate dell’autobus. Questo è un gravissimo atto di inciviltà che non passerà inosservato ne impunito. Ricordiamo che nella zona ci sono moltissimi negozi con video sorveglianza h24 e che a breve visioneremo le registrazioni e potremmo avere delle risposte. Chiunque abbia visto qualcosa si faccia vivo anche in privato per aiutarci a far pagare i colpevoli e ritrovare la panchina”. Se entro martedì la panchina non verrà riposizionato, annunciano, verrà fatta denuncia alle forze dell’ordine. Adesso si provvederà a posizionare un sistema di video sorveglianza anche in piazza. Misura, questa, estrema ma necessaria alla luce di quanto accaduto ai danni non soltanto del gruppo promotore dell’opera di sistemazione di una piazzetta strategica in una zona priva di punti di riunione, ma della comunità tutta costretta a difendere dagli stessi cittadini che, evidentemente, traggono piacere dal rovinare l’anima buona di quelli che vogliono “fare sistema” per Messina.