Compravendita di voti: l’epistolario di una polemica fra Trischitta e De Luca

Il candidato sindaco Pippo Trischitta ha esordito con uno stato breve e conciso su Facebook in cui afferma di voler cominciare a lottare contro il sistema di “compravendita di voti”. Non è certo la prima volta che l’ex consigliere comunale denuncia come avvenga lo scambio voto-soldi ma questa volta, senza mezzi termini, spiega nel dettaglio come si svolge l’operazione: “Oggi mi hanno spiegato come funziona il sistema: prima di entrare al seggio ti offrono 50/100 euro per un voto. Tu entri, voti e fai la foto con il telefonino, poi esci, fai vedere la foto, e ti danno i soldi. Solo che stavolta non ve lo permetterò , denuncero’ tutti… a partire dai presidenti di seggio che faranno entrare gli elettori in cabina con il telefonino”.

La risposta immediata arriva da Cateno De Luca. “La Procura della Repubblica intervenga e faccia fare a Trischitta nomi e cognomi di chi paga per i voti a Messina – scrive in una nota – Perché il buon Pippo Trischitta non fa nomi e cognomi ? Forse perché fino a qualche mese fa era il capogruppo di un partito coinvolto anche in gettonopoli di cui egli era complice. Perché sapeva ma ha taciuto ? Ci siamo stancati di questi improvvisati moralizzatori che fino a qualche mese fa erano sodali degli stessi personaggi che ora hanno la peste. Pippo Trischitta ha votato alle elezioni regionali per tale Santi Formica candidato trombato in Forza Italia e per le politiche di marzo scorso sempre per Forza Italia cioè il partito nelle mani di Genovese che ha pure la colpa di non aver voluto Pippo Trischitta candidato a sindaco e quindi ora ne subisce le ire come il  fidanzato tradito, alias pippetto irretito ed abbandonato al suo destino. Vogliamo nomi e cognomi degli ex solidali politici di Pippo Trischitta. La procura agisca subito dopo questa denuncia”.

Ma intanto la querelle continua e infatti risponde ancora Trischitta: “Perché ha reagito De Luca? Non comprendo, forse si è sentito colpito? Avrà avuto i suoi buoni motivi per farlo. Strano. Comunque, mi sembra che il 23 gennaio scorso la Gazzetta, articolo di Nuccio Anselmo, ha annunciato che vi è un’indagine in corso per voto di scambio relativo alle ultime regionali. Non ho nomi da fare perché io non conoscevo tale sistema ormai, come accertato ad Acireale e denunciato da Repubblica, diffuso in tutta la Sicilia. Non pensavo neanche che esistesse e si potesse arrivare ad una cosa del genere, avevo letto di buste spese, buoni di benzina ed altro, ma non avevo pensato a questo stratagemma tecnologico. Averlo denunciato pubblicamente ha dato fastidio? Me ne farò una ragione ma sono certo che alle prossime amministrative ci penseranno prima di farlo. Mi rimane solo un dubbio : perché De Luca ha reagito?”.
De Luca non si lascia certo scappare l’occasione per dire l’ultima parola e così, risponde ancora: “Trischitta si chiede su facebook perchè io voglio sapere i nomi di chi comprava i voti, lo vorrei conoscere perché gli ricordo che era lui ad essere alleato politico  delle stesse persone che ora attacca per rifarsi una verginità, visto che prima era capogruppo di Forza Italia con i consiglieri comunali appartenenti all’apparato Genovese a cui lui fa sempre allusioni. Perché Trischitta non ha abbandono Forza Italia quando è entrato il gruppo Genovese ? Rispondo io al suo posto: perché l’on Santi Formica gli aveva promesso che sarebbe stato il candidato sindaco anche con il sostegno di Francantonio Genovese e la candidatura di Bramanti, imposta dalla cricca politica Germanà – Genovese lo ha fatto diventare schizofrenico. Le date del suo abbandono di Forza Italia coincidono con la candidatura di Bramanti e non con l’entrata in Fi della famiglia Genovese. Faccia i nomi e cognomi ed esibisca le prove oppure taccia per sempre, onde evitare di essere attinto da patologie irreversibili!“.
To be continued..

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