Appuntamento a Palazzo Zanca venerdì 20, alle ore 17, per la presentazione alla città dello Schema preliminare del nuovo Piano regolatore generale di Messina (il preliminare, o “schema di massima” una sorta di pre-piano di cui il progetto definitivo di PRG è un approfondimento).
All’incontro parteciperanno il sindaco Renato Accorinti, l’assessore Sergio De Cola, il prof. arch. Carlo Gasparrini, consulente al Prg, i componenti dell’Ufficio Piano del Comune. Il Piano regolatore generale attualmente in vigore è stato redatto negli anni ‘90 (adottato dal Consiglio nel 1999 e approvato dalla Regione nel 2002). In questo lungo lasso di tempo sono intervenute norme, disposizioni, regolamenti e analisi, regionali, nazionali ed europei. Tra gli altri, la costituzione della Riserva Naturale Orientata Laguna di Capo Peloro (2001), i Piani stralcio per l’Assetto Idrogeologico (2005-2007), Zona a Protezione Speciale (ZPS) che comprende Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e Area marina dello Stretto di Messina e il Sito di interesse comunitario (SIC) Dorsale Curcuraci, Antennamare (2007), lo studio dell’Enea dedicato al pericolo di frana nel territorio comunale e le analisi della Protezione Civile.
“Si è dovuto fare i conti – ricorda l’assessore De Cola – con un Piano regolatore non solo datato, ma anche, e soprattutto, decisamente sovradimensionato. Un Piano che prevedeva una popolazione a Messina di 290 mila abitanti. E che, sulla base di queste ipotesi, ha consentito un consumo di suolo eccessivo, anche sulle aree a rischio. Ecco, il punto fondamentale è che il Prg non è un ‘disegno’ che si cala astrattamente su un territorio ma che parte da questo per proporre una visione della città, opera scelte a cui collegare coerentemente autorizzazioni, finanziamenti, prescrizioni, vincoli. Il primo indirizzo è “rigenerare l’esistente”. Messina, infatti, ha – prosegue De Cola – un patrimonio edilizio potenzialmente interessante, ma largamente sotto utilizzato e che in gran parte, necessita di interventi manutentivi. Finora il privato ha scelto spesso di costruire ex novo, per poi, magari, abbandonare anche questo, per mancanza di potenziali inquilini o proprietari. Si può, invece, prevedere che con un Prg a consumo di suolo zero l’investimento e l’impegno nella stessa catena dell’edilizia siano reindirizzati alla manutenzione e alla valorizzazione. Ciò vale, naturalmente, per il centro storico, ma vale anche – ed è il caso di sottolinearlo – per le zone nord e sud. Riparare e migliorare l’esistente è un processo che, semplicemente, darà nuova vita all’intera città. Non solo. È un processo che si coniuga, direi quasi automaticamente, con la voglia di investimento nel turismo e nella cultura che caratterizza una larga fascia della cittadinanza. Aprire un bed & breakfast, per capirci, in un contesto non deteriorato riduce, e di molto, il rischio d’impresa. E ancora: attrezzare la città sotto il profilo delle possibilità di offerta culturale, oltre a dare risposta ovviamente agli stessi cittadini e alla filiera messinese della creatività, dell’arte, dello spettacolo, implica creare nuove attrazioni per il turismo. Il turismo internazionale vuole questo: vuole visitare luoghi la cui ‘anima’ sia percepibile, in cui la storia abbia lasciato tracce, in cui le visioni artistiche trovino rappresentazione. Non è obbligatorio per chi viene a Messina attraversarla senza nemmeno vederla, magari per dirigersi a Taormina. Oggi succede questo perché Messina si ‘presenta’ e si ‘rappresenta’ molto al di sotto di quello che è. Dal Prg – aggiunge De Cola – possono discendere un nuovo patto sociale, una nuova economia. Quella svolta che viene sempre invocata senza poi fare il possibile perché la si possa realizzare”.
“L’Europa ci dimostra – spiega Gasparrini – che è possibile agire in modo propositivo e ottenere, anche a breve termine, grandi risultati. Dall’economia green, comprese le filiere produttive dell’energia, del ciclo dei rifiuti, del ciclo dell’acqua, alla riattivazione dell’edilizia, che conquista migliori standard di qualità impiantistica, strutturale, energetica, fino appunto al turismo e alla cultura. Sia chiaro: più si costruisce, più la domanda rimane inevasa, più il mercato si deprezza. È una spirale negativa che bisogna contrastare. Ed è sotto gli occhi di tutti la chiave d’accesso a questa visione: Messina possiede tutti i paesaggi che una città dovrebbe avere. Mare, colline, monti. È un sistema paesaggistico straordinario che ‘impone’ un’offerta integrata. Dunque non solo grandi alberghi, ma anche una ricettività diffusa. E collegamenti adeguati. Proprio di questo tratta un Piano regolatore. Detta regole per ciò che è conveniente all’intero sistema, affinché valorizzi le proprie risorse e le metta a supporto della propria economia. Il turismo è un’arma potente – sottolinea Gasparrini – ci sono tantissime città in Europa che ne hanno fatto fattore di progresso e benessere. È vero che un Prg da solo non basta, ma è anche vero che senza un Prg non ci sono le regole grazie alle quali tutto il resto – incentivazioni, politiche attive, raccolta di finanziamenti, ogni sorta di meccanismo virtuoso, pubblico e privato – può partire. La stasi è decisamente un errore. Quello che si presenterà venerdì 20 è un Piano a consumo di suolo zero, che sa fare i conti con i rischi, non a caso la nostra città è stata inserita come caso pilota Casa Italia, valorizza Messina attrae risorse e finanziamenti. Un Piano che smaltisce le tossine contenute in un Prg sbagliato, – conclude Gasparrini – quello attualmente in vigore. Certo, tutto è possibile ma è davvero difficile andar contro questo vento che spira a livello europeo e che la Giunta Accorinti ha il merito di aver saputo cogliere”.