di Giuseppe Contarini – È domenica, giorno che di solito dedico ad allenare l’ignoranza presso la Sala Biliardi di Sandrino, luogo che peraltro consiglio a tutti coloro che sono permalosi e non riescono a farsi una risata quando serve, ho imparato molto dal gioco del biliardo presso quella sala, dove la sportività è bandita, dove se perdi qualche partita vieni vessato senza pietà e ti porti strascichi emotivi a tempo indeterminato, insomma ero pronto ad andarci quando squilla il mio cellulare, era Michelangelo Maria Zanghi, un teatrante di provincia, il quale richiede con urgenza la presenza dell’Esperto Ignorante ad uno spettacolo della sua rassegna di provincia, “Scena Nuda” messa in scena a Patti e a Barcellona P.G.
Mi sento come un Supereroe dei fumetti, come Bruce Wayne con Batman come Peter Parker con l’Uomo Ragno, non posso negarmi, ho dei doveri nei confronti della giustizia e della verità, ho capito che L’Esperto Ignorante ormai è necessario e non posso più tirarmi indietro, devo andare in provincia.
La Rassegna si svolge al Teatro Ipab Figlie di Maria Ausiliatrice, all’ interno di un oratorio, forse un orfanotrofio gestito dalle suore, a Barcellona P.G (ME), mi viene incontro Michelangelo, penso che sono quelli come lui ad essere dei veri eroi, sempre un po’ sciupati, e stanchi, forse per colpa del fatto che si impegnano nel cercare di portare un po’ di Teatro dove ritengono ci sia bisogno, fuori dal centro, in quelle realtà un po’ trascurate, portando spettacoli che ogni tanto sono un po’ fuori dai soliti schemi a cui la vecchia e bigotta concezione del teatro è rimasta legata, il tutto senza nessun contributo pubblico, i veri eroi. Lo spettacolo che ho visto si chiama: “Patrizzia, la vera storia di una Sensation Seeker” opera scritta diretta e interpretata da Savi Manna.
(Patrizzia con due Z) Sono ignorante e gli chiedo cosa vuol dire Sensation Seeker, mi spiega: Cercatori di Emozioni, sono tutte quelle persone che per vivere hanno la necessità di forti emozioni anche adrenaliniche. Penso subito che forse sono anche io un Sensation Seeker, è per questo che sento il bisogno di vedermi tutti gli spettacoli teatrali a Messina e dopo di scrivere articoli; per le forti emozioni che mi causano.
Inizia lo spettacolo, e trovo subito esilarante che in Platea, appoggiate al muro, in direzione palcoscenico, ci sono due statue, molto ben fatte, a grandezza naturale, di due Santi. Non so chi siano, non li conosco tutti, almeno non di vista, è come se anche loro guardassero lo spettacolo, come facenti parte di una scenografia involontaria, io ogni tanto mi giravo per accertarmi che fossero ancora li e che seguivano lo spettacolo, non si sono mosse tutto il tempo, purtroppo; ho sempre avuto il sogno di gridare “Miracolo”. (ho pensato di portarmene una a Messina, sicuramente qualcuno sarebbe riuscito a farla piangere o a farla ridere).
Seduti invece, gli spettatori, molti, sono over sessanta, anziani signori e signore di Barcellona P.G., e forse anche qualche suora, sul palco, l’attore; autoreggenti velate, tacchi, sottana nera di raso e parrucca bionda, tutto questo per me è fantastico, questo è un connubio davvero interessante, a dimostrazione del fatto che il teatro non è mai solo sul palcoscenico. Lo Spettacolo è un monologo sulla storia di Patrizzia, una donna che lavora in una pescheria Catanese, infatti è totalmente in Catanese, ed io ci capisco poco, faccio fatica a seguirlo, a tratti perdo l’attenzione, sicuramente mi sono perso molti passaggi, ma qualcosa mi è rimasto, l’attore interpreta forse tre personaggi o forse due, non ho capito bene, si concede al pubblico, in maniera anche coraggiosa, vedo che si impegna, posso dirlo, la storia è un misto di disagio, ignoranza, violenza e amore.
A fine spettacolo l’attore si toglie la parrucca scende dal palco e stringe la mano a tutti i presenti, il fatto che non fa i tre inchini lo apprezzo molto, la storia dei tre inchini a fine spettacolo ha sempre disturbato il mio sistema nervoso, ci tengo a ricambiare la sua onestà dicendo che lo spettacolo non mi è dispiaciuto, ma forse qualcosina nella drammaturgia e nella regia si potrebbe rifinire meglio per renderlo un poco più immediato e facile nella storia, per arrivare meglio anche a gente un po’ lenta come me, anche se le suggestioni e le emozioni da lui ricreate mi sono arrivate, certo mi dispiace per lui ma io sono l’esperto ignorante, un vero critico potrebbe essergli più utile.
Peccato per le luci, non so quale sia stato il problema, forse l’uso dei LED, forse il fatto che non era un vero e proprio teatro, non lo so in ogni caso mi davano l’impressione di una prova tecnica, si accendevano e si spegnevano dei colori senza un apparente motivo e questo mi distraeva non poco, ma spero sia stata un’eccezione di questa replica. Ci tengo a ringraziare Dio per avermi accompagnato nella strada del ritorno, in quanto a causa del forte vento, la mia autovettura ignorante sbandava in autostrada, ed è stato necessario il suo intervento.
Suggerisco l’ascolto di: Don’t Stop Me Now dei Queen. Ciao, arrivederci. (foto di Domenico Genovese)