Non si fa attendere la risposta di Cateno De Luca a Dino Bramanti che questa mattina, durante la conferenza di presentazione della sua candidatura a Sindaco, si era detto pronto a dialogare con tutti, anche con gli altri candidati. Ecco la nota integrale di De Luca.
“Ringrazio l’esimio Prof. Dino Bramanti, ma io non ci sto! Stamani il professore Bramanti al suo debutto al Teatro Vittorio Emanuele ha invitato tutti a fare sintesi con lui a candidato a Sindaco di Messina e su di me ha avuto queste parole di apprezzamento: “De Luca, se ci sta e ci insegna quel che ha fatto nelle cittadine che ha amministrato”. La ringrazio professore ma a ciascuno il suo mestiere: lei è un genio nel suo campo ed io ho dimostrato di essere un genio al governo delle municipalità. Le aggiungo senza alcun intento polemico: IO HO 46 anni e quindi ho quella energia e caparbietà che non mi consente di salire in cattedra ad insegnare mentre LEI CHE HA LA VENERANDA ETÀ DI 70 anni ha titolo a diffondere la sua scienza ed a non praticare sport pesanti e pericolosi come la guida di palazzo Zanca stando in trincea come sono abituato a fare io. Infine caro professore BRAMANTI io non governo Messina sotto la gonna puzzolente delle lobby e delle consorterie che hanno rubato i sogni ad intere generazioni mentre lei si è fatto battezzare proprio da questi ambientacci ed ora non ha neanche il coraggio di farli stare al suo fianco perché si vorrebbe ammantare di una verginità che non ha mai avuto.
LE AUGURO UNA SANTA PASQUA CARO PROFESSORE CON LA SPERANZA CHE POSSA CONVERTIRSI AI SANI PRINCIPI DEL BUON GOVERNO DELLE MUNICIPALITÀ CHE VIETA DI ESSERE I PRESTANOMI DEI DELINQUENTI POLITICI DI CUISI STA AVVALENDO PER FARE LE DIECI LISTE CHE DOVREBBERO PORTARLA A SPALLE A PALAZZO ZANCA. Ciò però non si verificherà nonostante il suo gradevole perbenismo paragonabile al miglior incantatore di serpenti. MI SALUTI FRANCANTONIO GENOVESE ED I SUOI SODALI POLITICI CHE CENANO E STUDIANO LA NOTTE ASSIEME A LEI COME FREGARE ED INGANNARE PER L’ENNESIMA VOLTA LA CITTÀ; evitate di apparire come i ladri di Pisa che di giorno facevano finta di non conoscersi e la notte andavano a rubare assieme”