Dopo l’impresa della Milano-Sanremo, il Giro delle Fiandre. 264,7 km di ostacoli e muri (18) da superare e vivere, quasi tutto di un fiato. Vincenzo Nibali ci prova, è motivato e vuol cimentarsi in una corsa che lo ha sempre affascinato per le sue difficoltà e particolarità. La seconda Classica Monumento che il corridore italiano vuole affrontare con determinazione ma conscio di essere un “debuttante”.
“E’ una corsa che ho sempre seguito fin da ragazzino, e almeno una volta nella vita mi piace poter correre. Non so cosa mi aspetta, ma mi accosto a questo appuntamento in punta di piedi, con curiosità e rispetto – le parole dei campione italiano, intervistato da Il Giornale – Amo mettermi in discussione e provare a capire i miei limiti, spostare un po’ più in là l’asticella, e capire dove posso collocarmi anche in questo tipo di gare”.
Sugli obiettivi di stagione, Vincenzo non può che confermare quanto ha già dichiarato in passato: “Vorrei correre il Tour da protagonista, essere competitivo nella corsa più importante del mondo, che ho vinto nel 2014. Epoi c’è l’appuntamento iridato di Innsbruck, un percorso che che sono andato a visionare venerdì scorso con il ct. Cassani, il mio compagno di squadra Franco Pellizzotti, e un probabile azzurro come Alessandro De Marchi.Sinceramente non ho mai visto un tracciato così duro per un campionato del mondo. Il dislivello complessivo arriva ai 5000 metri e vi posso assicurare che su un percorso del genere sarà anche difficile alimentarsi perché non ci sono momenti morti: si è sempre sotto pressione. E’ un percorso degno di un tappone alpino, davvero molto duro. Talmente duro da rendere difficile anche il lavoro di squadra: per far bene qui servirà solo una grandissima condizione. La tattica è assolutamente secondaria, la selezione sarà naturale: chi ne ha, va“.
Tornando al Fiandre e su cosa si aspetti: “Sarei contento di arrivare in fondo nel migliore dei modi. La mia Bahrain-Merida, che punta ai grandi giri, mi darà una mano, ma come già avvenuto alla Sanremo, sono pronto anch’io a mettermi a disposizione della squadra. Colbrelli, Haussler e anche il giovane spagnolo Cortina, sono tutti elementi che possono fare molto bene. Siamo davvero un bellissimo gruppo. Affiatato e forte: ci divertiremo”.
E su favoriti: “Il faro sarà Peter Sagan. Lui in queste corse va fortissimo. Domenica ha vinto per la terza volta la Gand-Wevelgem, il Fiandre è già stato suo due anni fa: penso che sia l’uomo da battere: ha estro e forza. Assieme a lui i soliti noti: Van Avermaet, Benoot, Vanmarcke, Stuyven, Kwiatkowski, Gilbert, Terpstra ma anche Van Aert…Però penso che possono andare molto forte anche i nostri Gianni Moscon e Matteo Trentin“.