Una campagna elettorale che continua a suscitare polemiche proprio a partire dalle assunzioni del personale. Venerdì Pippo Trischitta ha condannato Placido Bramanti e l’IRCCS Neurolesi per l’assunzione di 150 figure professionali a ridosso delle elezioni. Quasi profetiche le sue parole “Se l’avesse fatto Renato Accorinti tutti si sarebbero scagliati contro di lui – ha detto Trischitta – Invece lo fa Bramanti e nessuno dice niente”. A prendere la parola contro l’amministrazione Emilia Barrile che commenta così i ritardi di pubblicazione del bando necessario all’inclusione di 32 unità professionali relative a vari profili.
“Promesse di assunzioni sbandierate da quest’amministrazione, casualmente a ridosso di un appuntamento elettorale che sarà determinante per Accorinti per conoscere il giudizio dei messinesi sull’operato suo e della sua giunta, che evidentemente restano solo pubblicità elettorali”, si legge in una nota della Presidente del Consiglio comunale. “L’avviso 3/2016 del PON Inclusione SIA emanato dal Ministero del Lavoro, per il quale sono state acquisite oltre 3000 istanze inerenti figure di Assistente Sociale (26 unità), psicologo (3 unità) ed educatore (3 unità) avrebbe dovuto e potuto essere esitato entro il gennaio scorso. È evidente che siamo decisamente fuori tempo. – continua – I lavoratori saranno destinatari di un contratto collettivo nazionale del Comparto Regioni ed Autonomie locali”, chiarisce Barrile, “ma il calendario non ammette deroghe per compensare l’inadeguatezza di chi ha fatto del ritardo cronico il proprio timbro amministrativo. Questo ritardo nelle procedure di selezione si ripercuote direttamente sui livelli occupazionali, causando una riduzione di tempi (e quindi anche di mensilità in termini economici) del servizio, giacchè il bando prevede che l’esercizio professionale sia svolto in un numero di 30 ore settimanali, con durata compresa dal giorno della sottoscrizione dell’accordo fino al 31 dicembre 2019”, specifica.
“Il tutto in barba alla natura stessa della misura che ha al centro un’operazione di contrasto alla povertà. Più tempo passa più si intacca la possibilità di soddisfare un’urgenza reale, quell’accompagnamento che la legge prevede per le realtà sociali in condizione di difficoltà e che è attuabile solo rafforzando la squadra di assistenti sociali e figure similari la cui funzione è proprio supportare chi necessita di sostegno a vario titolo. Sarebbe stata necessaria, da subito, una presa di coscienza forte da parte dell’amministrazione che meglio avrebbe potuto monitorare l’attività dipartimentale al fine di ottimizzare tempi e risorse ed evitare sprechi finanche economici. Ancora una volta si è creata illusione verso i molti che hanno presentato domanda di assunzione, sperando in possibilità per il futuro prossimo. Non ultimo, vengono minati progetti personalizzati che rischiano di andare in fumo. Siamo davanti all’ennesimo, e speriamo ultimo, atto di un triste spettacolo di approssimazione e dilettantismo amministrativo”, conclude.