Casa Serena: disoccupata l’aula consiliare dopo il confronto con l’Amministrazione

di Marina Pagliaro – Non si è arrivati a un accordo definitivo perché ci sono prima diversi step da seguire, ma è stata confermata, ancora una volta, la presa in carico da parte dell’Amministrazione di una strategia operativa condivisa e a gran voce richiesta dagli ex dipendenti di Casa Serena che hanno occupato per 3 giorni l’aula consiliare di Palazzo Zanca.

Questa mattina, infatti, nella Stanza Falcone Borsellino, il Sindaco Renato Accorinti, il Vice Sindaco Gaetano Cacciola, l’Assessore Nina Santisi e il dirigente del Dipartimento per le politiche sociali Domenico Zaccone hanno incontrato tutti gli occupanti, dalla cui parte si è schierata anche la Presidente del consiglio Emilia Barrile insieme al consigliere Carlo Abbate.

Ad aprire il dialogo l’Assessore Santisi che, dopo aver riassunto l’iter burocratico gestito da lei a partire dalla data del suo insediamento come Assessore, dopo Nino Mantineo, non ha nascosto la sua amarezza verso la misura radicale usata dagli ex-dipendenti: “Non pretendo il consenso da parte vostra con cui ho condiviso tutti i provvedimenti presi – ha detto Nina Santisi – ma anche i toni dei cartelli con cui vi siete fatti ritrarre insieme anche a qualche consigliere sono davvero offensivi verso di me. Io non ho preso in giro nessuno e vi ho sempre coinvolti quando è stato necessario parlare di Casa Serena”. Fra chi ha sostenuto l’occupazione di Palazzo Zanca spicca certamente Santi Daniele Zuccarello che ha fatto dell’occupazione per i dipendenti di Casa Serena un cavallo di battaglia anche della sua campagna elettorale.

L’ira degli ex-dipendenti, tutelati fino a gennaio del 2018 dalla legge regionale 328, è nata però dalle nuove assunzioni della cooperativa che ha in gestione la casa di riposo. Il personale non è stato attinto dalle liste di chi, come loro, era storico lavoratore dell’ente ma è stato scelto personale nuovo. Procedura, questa, che è stata legittimata dall’assenza della ratifica da parte del Dipartimento per le politiche sociali proprio del protocollo firmato dagli ex-dipendenti con l’allora Assessore Mantineo e con i sindacati CGIL, CISL, UIL e ORSA. Allo scadere del protocollo l’assenza della ratifica da parte dell’Ufficio competente non ha garantito il loro rientro immediato a Casa Serena.

Per ovviare a questa problematica Nina Santisi, grazie a un atto di giunta firmato l’1 marzo, nell’ambito dei fondi PAC, ha blindato nei bandi in prossima pubblicazione proprio delle clausole a protezione di questi ex-dipendenti di Casa Serena affinché, man mano che si liberavano i posti, venissero assunti loro secondo una qualifica idonea alla loro esperienza. Questa misura non ha trovato l’appoggio proprio dei destinatari che hanno deciso di occupare, così, Palazzo Zanca. Al termine dell’incontro di oggi, comunque, si è giunti alla conclusione che l’Amministrazione parlerà con la cooperativa che ha attualmente in appalto la gestione di Casa Serena per capire secondo quale criterio sono state fatte ultimamente 4 nuove assunzioni. A quel punto si proporrà alla cooperativa lo scambio per far lavorare i neo lavoratori assunti tramite fondi PAC e far rientrare, invece, i dipendenti “storici” della struttura. “Non aver ratificato il protocollo che abbiamo firmato nel 2013 è stato per la cooperativa una conferma che potessero assumere personale a loro piacimento – hanno detto gli ex-dipendenti – Vogliamo che si blocchino le assunzioni e che si riservino a noi i posti disponibili attingendo ai nomi firmatari del protocollo iniziale”.

La risposta da parte dell’Amministrazione ha calmato gli animi facendo sì che gli ex-dipendenti liberassero Palazzo Zanca tornando alle proprie abitazioni. Intanto nuovo appuntamento fra Nina Santisi e gli ex-dipendenti è già stato segnato per martedì 3 aprile quando l’Amministrazione renderà noto l’esito del confronto con la cooperativa.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it