di Marina Pagliaro – Una protesta che continuerà a oltranza quella degli ex lavoratori di Casa Serena. 40 in totale che da ieri mattina hanno occupato l’aula del consiglio comunale e che non hanno intenzione di andar via se prima non ci vedranno chiaro. Voglio risposte dal Sindaco, dall’Assessore Nina Santisi e dal Dirigente Dario Zaccone in merito alla loro mancata riassunzione ma anche al perché, dopo la riapertura di Casa Serena, soltanto 40 dei 100 ex dipendenti sono stati riassunti a tempo indeterminato. Personale, questo, preso non dagli “storici lavoratori” assunti nel 1989, quando aprì la struttura, ma fra i più recenti. Un iter burocaratico il loro, molto, lungo che parte dal luglio del 2013, quando l’ex commissario Croce decise di chiudere Casa Serena per metterla in sicurezza. Un protocollo firmato con l’allora Assessore Mantineo e con i sindacati CGIL, CISL, UIL e ORSA salvò gli storici 40 dipendenti riassorbendoli nel Settore dei servizi sociali con la legge regionale 328. Ma allo scadere di questo contratto nessuna reintegrazione né a Casa Serena né in altri servizi del settore.
Dal 31 gennaio di quest’anno infatti gli ex dipendenti si trovano a spasso. 40 famiglie che dalla fatidica data da cui hanno perso il lavoro, hanno anche presenziato ogni mercoledì per un mese ai lavori della commissione ma senza nessun esito. Risposte vaghe quelle ricevute. Sembrerebbe che il contratto stipulato con la legge 328 che avrebbe previsto una loro reintegrazione a Casa Serena, non sia passato per l’ufficio di Zaccone, né dalla Giunta e dunque, in mancanza della ratifica anche del consiglio, non c’è attualmente nessuna possibilità di reintegrare i lavoratori in base al precedente contratto. L’alternativa sarebbe quella di agire tramite fondi PAC. Prospettiva questa avanzata dall’Assessore Guido Signorino che ha fatto visita oggi agli occupanti che continueranno ancora il loro presidio, insieme al consigliere Santi Daniele Zuccarello che ha fatto loro visita ieri sera.