di Gianfranco Pensavalli – Dopo il vespaio di polemiche suscitato, l’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, ha ritirato l’avviso pubblicato sul sito della Regione, a firma del dirigente generale del dipartimento regionale per l’Agricoltura, Carmelo Frittitta, dove si cercava un addetto stampa per le iniziative di ‘Palcoscenico Sicilia’ per l’edizione 2018 del ‘Vinitaly’ di Verona, la manifestazione in programma dal 15 al 18 aprile: ma l’incarico era “a titolo totalmente gratuito” e nessun onere a carico dell’amministrazione regionale.
“Un tempo la Regione siciliana passava agli onori della cronaca per gli sprechi ora per un avviso che al contrario è andato oltre i limiti – ha detto l’assessore Bandiera -. Non ne sapevo nulla perché influenzato, provvedimento fatto in buona fede ma che ho concordato col dirigente di ritirare immediatamente”.
“Il lavoro va sempre rispettato e retribuito – dice Bandiera – non c’è stata alcuna volontà di mortificare il lavoro dei giornalisti che sono dei professionisti, probabilmente un eccesso di zelo. L’avviso è già stato ritirato, faremo valutazioni economiche prima di pubblicare un eventuale secondo avviso”.
Nell’avviso la Regione cercava “una collaborazione, a titolo gratuito, con adeguata professionalità e competenza, risultante da curriculum, nell’ambito della comunicazione con specifiche competenze nel settore dell’agroalimentare”. Specificando, inoltre, “che l’offerta è interamente a titolo gratuito comprese le spese di viaggio, vitto e alloggio a Verona nel periodo della manifestazione”. Tempo per rispondere all’offerta il 26 marzo.
E giù gli attacchi. “Non è accettabile che un ente pubblico disponga atti di assunzione di giornalisti a titolo gratuito e non è etico che i giornalisti accettino questi incarichi”, commenta l’Associazione siciliana della Stampa. “Si ripropongono in modo clamoroso le difficoltà di rapporti chiari e trasparenti tra il mondo del giornalismo, l’informazione e il mondo della pubblica amministrazione – si legge in una nota -. Fermo restando che è vietato dalle leggi affidare incarichi a titolo gratuito a giornalisti iscritti all’Ordine (né a chiunque, da parte della pubblica amministrazione, dopo l’entrata in vigore lo scorso 6 dicembre della legge 172/2017), resta la gravità del tentativo dell’assessore regionale all’Agricoltura di aggirare l’ostacolo, cancellando di fatto la figura del giornalista addetto stampa e ipotizzando una figura ibrida di comunicatore, fuori da ogni profilo professionale e contratto di lavoro”.
Da tempo l’Associazione Siciliana della Stampa chiede alla Regione e agli Enti locali siciliani un tavolo di confronto per l’istituzione di uffici stampa che siano previsti e fissati nelle piante organiche, con un numero di giornalisti “adeguato alle esigenze di un’informazione trasparente e di qualità, che siano al servizio degli Enti e garantiscano ai cittadini il diritto di essere correttamente informati”.
E questo “nel rispetto delle legge 150 che però, a distanza di quasi 20 anni dalla sua emanazione, non può più avere regime di prima applicazione. In questo senso la strada maestra resta sempre e unicamente quella dei concorsi pubblici per titoli, con l’applicazione del contratto di lavoro per i giornalisti vigente in Sicilia (unica regione in Italia) che ne definisce i profili professionali”.
Per il sindacato dei giornalisti “gli uffici stampa, anche quelli per singole manifestazioni, non possono e non devono essere una riserva di incarichi di miglior favore per dipendenti pubblici o per personale che a vario titolo ricoprono già altri incarichi, ma strutture altamente professionalizzate alle quali deve essere possibile accedere solo dopo rigorose e trasparenti selezioni pubbliche. A questi principi non può fare eccezione nemmeno la Fiera dei vini, così come quella dei carciofi”.
L’Associazione Siciliana della Stampa pertanto “invita l’assessore all’Agricoltura a ritirare il provvedimento emesso; e il presidente Musumeci ad accelerare i tempi per la definizione dell’organico e la messa in concorso dei posti per i giornalisti dell’ufficio stampa della Presidenza”.
Incredulo anche l’Ordine dei giornalisti di Sicilia: “Uffici stampa, di male in peggio. Dopo il decreto del sindaco di Catania Enzo Bianco per l’affidamento dell’incarico di portavoce a titolo gratuito, ci si mette pure la Regione siciliana. Stavolta è anche peggio – dice in una nota l’Odg – perché l’avviso specifica che l’offerta è interamente a titolo gratuito, comprese le spese di viaggio, vitto e alloggio a Verona nel periodo della manifestazione. Non un’offerta di lavoro a titolo gratuito, dunque, ma addirittura in perdita. Un paradosso”.
L’Ordine dei giornalisti chiede un intervento del presidente della Regione Musumeci, che è anche giornalista pubblicista, per ritirare l’avviso e chiede la possibilità di un incontro, più ampio, sugli uffici stampa. “Sappiamo che il presidente in passato ha manifestato l’intenzione di ricostituire quello alla Regione – conclude – spazzato via dal suo predecessore Crocetta, abbiamo sperato che sotto la sua guida si potesse fare in Sicilia chiarezza in questo settore, dove la legge 150 del 2000 viene sistematicamente ignorata dagli enti pubblici o piegata alle esigenze delle singole amministrazioni. Ma vorremmo anche, una buona volta, che le buone intenzioni espresse in passato da Musumeci così come da Bianco, si traducessero finalmente in atti concreti e coerenti”.