Ha aspettato che passasse la giornata di elezioni per le politiche 2018, il consigliere comunale di Forza Italia Pippo Trischitta, che aveva già organizzato la conferenza stampa la scorsa settimana per parlare del ddl di accorpamento dell’Ospedale Papardo all’IRCCS Bonino-Pulejo, ma che ha rimandato a oggi l’incontro. Un punto di vista, il suo, che va oltre la presa di posizione per diventare, invece, una denuncia volta a voler smascherare i giochi e gli equilibri politici che si nascondo dietro il disegno di legge firmato Luigi Genovese e inizialmente appoggiato anche da Tommaso Calderone – ma che ha poi ritirato la firma – e che toccano, in ultima analisi, anche la potenziale candidatura a sindaco di Placido Bramanti.
“Sono due le battaglia che condurrò contro i soprusi di Forza Italia – esordisce Trischitta – il primo è sul piano regolatore e il secondo sull’accorpamento. A Bramanti era stata proposta la candidatura in parlamento ma l’ha rifiutata preferendo la candidatura a Sindaco. Intanto è amico anche di Beatrice Lorenzin che lo ha nominato nel consiglio superiore della sanità. Ed ecco che, dopo il suo diniego di diventare deputato o senatore a Roma, è arrivato il regalo di Genovese a Bramanti: dargli anche l’ospedale Papardo”.
Pippo Trischitta ha ripercorso la storia dell’IRCSS Bonino-Pulejo intervenuto per salvare l’Ospedale Piemonte. “La politica in quel caso è stata giusta – prosegue – Ma anche l’IRCCS ha avuto numerosi vantaggi. Adesso che senso ha accorpare l’Ospedale Papardo all’IRCCS?”. Manovra, questa, che, come lo stesso consigliere ha sottolineato insieme a tutte le altre voci sindacali e politiche che si stanno spendendo contro l’accorpamento, affosserebbe molti reparti del Papardo e potrebbe avere come conseguenza la riduzione del personale e numerosi licenziamenti.
“Mi sarei aspettato un’altra proposta da Luigi Genovese se avesse avuto davvero a cuore la sanità a Messina – aggiunge Trischitta – Una proposta che aumentasse le strutture ASP, per esempio, o un centro d’eccellenza oncologico”. L’ipotesi di Pippo Trischitta è, invece, che dietro questa proposta si nascondano dei motivi strettamente politici volti a supportare a tutti i costi il potere di Bramanti e quello di un partito politico che, però, sceglie su chi puntare senza coinvolgere tutti gli esponenti. “Quale accordo hanno fatto Germanà, Genovese e Bramanti? E, ancora, cosa nasconde Elvira Amata che fino a qualche tempo fa si “baciava” con Renzi e ora ha sposato Forza Italia? Non gli permetterò di prendersi la città – sbotta Trischitta – né tanto meno di rovinare il Papardo”.
Il consigliere, che ha già da mesi, inoltre, proposto la sua candidatura a Sindaco, attualmente senza Forza Italia ma con la lista autonoma “Trischitta Sindaco”, ha poi avanzato qualche dubbio sull’incompatibilità di Bramanti, già direttore scientifico dell’IRCCS, con il ruolo di Sindaco. “È chiaro che dietro ci siano interessi politici forti. Prova ne sia che Calderone ha ritirato la firma. Forse si è reso conto anche lui delle persone che remano contro il partito? Bramanti ha già beneficiato di diversi fondi e favori per ottenere il Piemonte, adesso bisogna tenere gli occhi puntati su questa situazione”. (Mar. Pa.)