Aveva annunciato qualche giorno fa di voler incontrare la stampa questa mattina per prendere le distanze pubblicamente da Luigi Genovese e dal ddl per l’accorpamento del Papardo con l’IRCCS. Ma ieri sera il consigliere comunale Pippo Trischitta ha rimandato l’incontro a dopo le elezioni. Il motivo? Evitare una dimostrazione di debolezza interna al partito di Forza Italia proprio alle soglie delle politiche 2018.
Forza Italia accomuna infatti sia l’avvocato, già in corsa per Palazzo Zanca, che il neo deputato dell’ ARS. Ma il motivo della spaccatura fra i due è stata la paventata candidatura a sindaco di Bramanti appoggiata, eventualmente, proprio da Forza Italia. Uno smacco, questo, contro cui Trischitta ha cominciato una vera e propria battaglia social. Il consigliere, non avendo potuto prendere posizione davanti alle telecamere, sta rispondendo a questa mossa attraverso dei post Facebook in cui spiega la sua posizione anche se vorrebbe rassicurare sul fatto che non esiste divisione interna al partito.
Ha scritto infatti: “Mi hanno chiamato da Roma e Catania per dirmi che Forza Italia è con me, da Messina gli amici di Fratelli D’Italia e Lega per dirmi siamo con te. – ha scritto qualche ora fa su fb – Quindi, il centrodestra che appoggia Bramanti è Genovese ( ex segretario PD) ed Elvira Amata eletta al Consiglio Comunale nella lista di sinistra DR del candidato nel PD Peppe Picciolo. Quindi, Bramanti è appoggiato dal centroconvenienza: non conta l’idea politica ma il potere”.
Il motivo di scontro di Trischitta verso il partito, dunque, riguardava principalmente la candidatura a sindaco di Bramanti la cui partecipazione alle amministrative del 2018 non è stata ancora né confermata né smentita. Problema, questo, che ha generato comunque l’ira dell’avvocato forzista. “Amico e nominato dalla Lorenzin in campo nazionale, scelto da Genovese come candidato Sindaco. – scrive ancora Pippo Trischitta – Grande medico ma, come ha dichiarato lui stesso, non capace di fare il Sindaco. Pertanto, perché candidato? perché l’Irccs ha ricevuto oltre 90 milioni di euro di finanziamento e niente al Papardo ed al Policlinico? Perché l’Irccs si deve prendere dopo il Piemonte anche il Papardo”.
L’allusione è che dietro la proposta di candidatura di Bramanti si possa nascondere, allora, un forte potere politico orientato a muoverlo come pedina sulla scacchiera dell’equilibrio sanitario della città. E ancora: “È partita l’operazione prendiamoci anche il Papardo, distruggiamo la sanità a Messina, chiudiamo il pronto soccorso del Piemonte, mandiamo a casa i lavoratori e depotenziamo i ruoli dei medici”.
All’incontro dei sindacati contro l’accorpamento, del resto, Pippo Trischitta era assente, mentre la sua neo nemica Elvira Amata ha partecipato, insieme ad altri consiglieri comunali. Eppure il consigliere si muove a partire dalla questione del ddl Papardo come pietra dello scandalo legata a Bramanti. Qualche giorno fa, sempre Trischitta, ha postato infatti: “Da un mese, riferitomi da diversi consiglieri comunali, si conosce la sua candidatura scelta e voluta da Francantonio Genovese, già nota, peraltro, durante le regionali quando Bramanti ha sostenuto Luigi Genovese. Quest’ultimo, un mese fa ha presentato un ddl in favore dell’Irccs di Bramanti. Dietro ci sarebbe un altro esponente di Forza Italia, di cui parlerò in dettaglio dopo il voto delle politiche per non danneggiare il centrodestra. – prosegue su fb il consigliere – Adesso vogliono fare passare la storiella che sia stato Musumeci a volerlo candidato per nascondere il collegamento con Genovese, il quale farà tre liste a sostegno di Bramanti, mentre l’altro esponente ne ha già preparata una. Io ho continuato, nonostante ciò, a sostenere il centrodestra perché sono missino ed, in particolare, a sostenere, come faccio da 5 anni, Forza Italia in quanto capogruppo e per rispetto di chi mi ha votato”.
Dopo le politiche, dunque, si capirà se la lista di Trischitta Sindaco verrà appoggiata da Forza Italia o se proseguirà da indipendente durante la campagna elettorale. Intanto nessuna risposta è ancora arrivata da Luigi Genovese ma il distacco di qualche settimana fa anche della presidente del consiglio Emilia Barrile, da sempre sostenitrice di Genovese, ma dimenticata durante le politiche 2018, accende i riflettori su una eventuale spaccatura di Forza Italia a Messina proprio alle soglie delle amministrative. Che ci possa essere in futuro un nuovo partito di destra guidato dalla Barrile e da Trischitta? (Mar.Pa.)