Blitz antidroga “Tonnara”: 15 arresti a Siracusa e uno a Messina

I Carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa, a conclusione indagini hanno dato esecuzione questa notte a 16 ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Catania su richiesta di quella Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettante persone tutte residenti a Siracusa e Messina, facenti parte di un sodalizio criminale operante nel capoluogo, ritenute responsabili a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di cocaina. Quindici sono gli arresti dei carabinieri eseguiti a Siracusa e uno a Messina.

Operazione Tonnara Conferenza stampa2I dettagli dell’operazione “Tonnara” sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa a cui ha partecipato  il Procuratore Capo Carmelo Zuccaro presso il Tribunale di Catania.

In carcere sono finiti Danilo Briante (classe 1975); Antonio Rizza (1988); Alessandro Abela (1986); Angelo Albarino (1974); Raffaele Ballocco (1987); Vincenzo Buccheri (1972); Luigi Calcinella (1985); Dario Caldarella (1984); Alessandro D’agata (1980); Massimiliano D’Ignoti Parenti (1971); Gaetano Maieli (1979); Giuseppina Riani (1981); Ivan Rossitto (1986); Leandro Salemi (1997); Massimo Salemi () e Pasquale Graziano Urso (1994).

L’attività investigativa, svolta avvalendosi sia di metodi tradizionali che di supporti tecnici, oltre che dell’apporto di collaboratori di giustizia, ha disvelato l’esistenza di un’organizzazione da tempo operante nel capoluogo aretuseo, ed in particolare nella area compresa tra la via Aldo Carratore e viale Santa Panagia, meglio conosciuta come zona della “Tonnara”, da cui ha preso il nome l’operazione dei Carabinieri.

Il gruppo, ben noto nell’ambiente dei consumatori di stupefacente della città, che vedevano nella “piazza di spaccio della Tonnara” un luogo dove poter acquistare nell’arco dell’intera giornata la cocaina, si era dotato di una vera e propria organizzazione, caratterizzata dalla suddivisione dei compiti tra i sodali.

In particolare, spiegano gli inquirenti, sotto la direzione degli indagati Danilo Briante e Antonio Rizza, individuati come i promotori dell’associazione a delinquere, venivano predisposte le numerose dosi giornaliere di stupefacente che poi venivano distribuite agli spacciatori organizzati in veri e propri “turni di lavoro”, in modo tale da garantire le cessioni di stupefacente senza soluzione di continuità durante l’arco dell’intera giornata. Al fine di scongiurare l’intervento delle forze dell’ordine l’organizzazione si avvaleva di apposite “vedette” posizionate strategicamente e, in alcune circostanze, utilizzate per essere inviate nei pressi della caserma dei Carabinieri al fine di verificare se vi fossero le auto dei militari pronte ad intraprendere servizi anti spaccio.

Le indagini hanno inoltre consentito di appurare come la sostanza stupefacente venisse acquistata attraverso due canali di approvvigionamento, uno catanese e uno messinese, per poi essere tagliata e suddivisa in dosi all’interno di un appartamento di via Aldo Carratore, casa popolare in uso al Briante e occupata da Raffaele Ballocco; quest’ultimo si occupava di distribuire le dosi ai pusher, spesso lanciando loro dal balcone alcuni involucri appositamente predisposti.

Nel corso dell’attività di indagine sviluppata dai militari del Nucleo investigativo di Siracusa durata oltre un anno dal febbraio del 2016, sono stati sequestrati oltre 3 chilogrammi di cocaina, arrestati 20 soggetti in flagranza di reato e sequestrati oltre 5000 euro, somma provento dell’attività di spaccio.

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