Aveva già ricevuto un divieto di avvicinamento alla persona offesa ed al figlio minore di quest’ultima, il 45 enne, A.M., finito ieri in manette perché ha continuato comunque a perseguitare la sua ex compagna. Nella mattinata di ieri i Carabinieri della Stazione di Merì hanno posto fine alle persecuzioni.
L’accusa mossa a suo carico è quella di atti persecutori aggravata dal non aver rispettato il divieto già subìto. L’uomo aveva, infatti, perseguitato la donna per oltre un anno, dal 2017 al gennaio 2018. Ma, nonostante la restrizione subita, ha continuato nelle sue attività persecutorie, sia a mezzo telefono che interferendo con le abitudini di vita, cagionando un perdurante e grave stato di ansia e di paura ed un fondato timore per l’incolumità della donna e del minore.
L’articolata e ininterrotta attività di controllo svolta dai militari della Stazione di Merì e dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto, con il supporto della “task force” specializzata, costituita a livello provinciale, per il contrasto alle “violenze di genere”, ha permesso di documentare queste plurime violazioni della misura cautelare.
Su richiesta della locale Procura della Repubblica, la quale ha condiviso pienamente le risultanze investigative prodotte dai Carabinieri, è stato emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale, un aggravamento della misura consistente nella detenzione agli arresti domiciliari.