di Marina Pagliaro – “Liberi e uguali è lotta alle diseguaglianze e libertà come democrazia e partecipazione. La nostra idea è quella di recuperare la democrazia in un paese che l’ha smarrita”. Con queste parole Guglielmo Epifani, capolista alla Camera Proporzionale – Collegio Messina-Enna, ha presentato questa mattina insieme agli altri candidati la lista Liberi e Uguali con Pietro Grasso, nella sede elettorale di Via Garibaldi.
Nel corso della presentazione sono intervenuti Maria Flavia Timbro e Alessandra Minniti candidata alla Camera per il Colleggio Messina-Enna. Franca Antoci (Capolista al Senato Proporzionale – Collegio Sicilia Orientale) insieme con il candidato Leo Micali. Gabriele Siracusano (Candidato alla Camera – Collegio Uninominale di Messina), Francesca Pietropaolo (Candidato alla Camera – Collegio Uninominale di Barcellona) e Gaetano Tirrito (Candidato alla Senato – Collegio Uninominale di Messina).
“Il dato più grave è la mancanza di investimenti pubblici – ha detto Epifani – Rispetto agli anni della crisi mancano 35 miliardi. Ferrovie, periferie, scuole da mettere in sicurezza. Tutti interventi che Renzi aveva promesso e invece non ha fatto”. Anche nel caso di “Liberi e Uguali”, quindi, si vuole investire sulle infrastrutture, ma attraverso una selezione adeguata. “L’alta velocità è importante, ma come si fa ancora a parlare di Ponte? Bisogna puntare sulla sanità, a ristrutturare ciò che c’è già, come l’Aeroporto di Reggio“.
Altro nodo importante è la rivalutazione del rapporto dei comuni delle province, della regione con le province e, infine, delle regioni con il governo centrale. “La democrazia è partecipazione, ma il nostro paese, ormai, ha smarrito questa idea – conclude Epifani”.
Ciascun candidato ha una idea ben precisa dell’impegno che vuole perseguire in parlamento. Gaetano Tirrito avrà a cuore il problema della previdenza sociale e del far fronte a vecchie e nuove povertà. Alessandra Minniti vuole affrontare il problema del precariato e della fuga di giovani da Messina per trovare lavoro fuori dalla Sicilia, quando non all’Estero. Maria Flavia Timbro porterà in parlamento le esigenze di quella fascia di giovani fra i 30 e i 40 anni che, come lei, hanno vissuto il momento più forte di crisi e ne pagano le conseguenze con il precariato o con la disoccupazione. Gabriele Siracusano si concentra sui bisogno economici della città e sui progetti non realizzati che rendono la città ferma. Franca Antoci vuole essere, invece, portavoce delle donne, sempre penalizzate perché, appunto, donne. Francesca Pietropaolo sottolinea la sua fuoriuscita dal PD come protesta a politiche distruttive fatte che vanno sostituite con politiche propositive e strutturali. Sebastiano Occhino, infine, crede nelle potenzialità di una sinistra italiana che ha perso la sua spinta e il suo entusiasmo.
“Il mio distacco dal PD di Renzi riguarda la voglia di tornare ad avere un confronto con le esigenze del popolo dando veramente voce a chi non viene più ascoltato da tempo – aggiunge Guglielmo Epifani – Aggiungo che siamo persone per bene, indagate su di noi, non troverete altro che persone oneste”.