di Gianfranco Pensavalli – Silvio Berlusconi testimonierà il 26 marzo. Lo ha deciso il Tribunale reggino, presieduto da Natina Pratticó con a latere Arianna Raffa e Stefania Rachele, che ha acconsentito alla richiesta avanzata dallo storico difensore dell’ex premier, Niccoló Ghedini. Berlusconi infatti doveva testimoniare oggi nell’ambito del processo “Breakfast” in cui sono imputati Claudio Scajola, i messinesi Chiara Rizzo e Martino Politi e Maria Grazia Fiordelisi. Tutti sono accusati, a vario titolo, del reato di procurata inosservanza di pena e nello specifico di aver programmato lo spostamento dagli Emirati Arabi in Libano, precisamente a Beirut, di Amadeo Matacena, l’ex parlamentare di FI attualmente latitante a Dubai in seguito alla sentenza definitiva a tre anni di carcere per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Un tentativo che non si concretizzò mai, ma che è costato per Scajola, nonché per Chiara Rizzo, Maria Grazia Fiordalisi e Martino Politi, ossia ex moglie, segretaria e collaboratore di Matacena, un’ordinanza di custodia cautelare.
Berlusconi era stato chiamato a testimoniare dall’avvocato Candido Bonaventura, difensore di Chiara Rizzo. Ed è proprio all’avvocato Bonaventura che il difensore di Berlusconi, Niccolò Ghedini, ha comunicato l’impossibilità dell’ex premier di presenziare al processo “Breakfast”. C’erano vari impedimenti ed impegni elettorali
dietro la motivazione che ha Berlusconi a non recarsi in aula per la seconda volta. In particolare si trattava della presenza in due trasmissioni televisive e dell’incontro che l’ex premier ha in programma per oggi con il presidente turco Erdogan.
Il difensore del Cavaliere aveva chiesto che quest’ultimo venisse citato subito dopo termine della campagna elettorale quindi delle prossime elezioni del quattro marzo. Richiesta accordata dal Collegio che ha disposto la sua citazione per il 26 marzo. Berlusconi era stato chiamato a deporre per riferire in merito alla decisione del partito di escludere Matacena dalle liste per la candidatura alle elezioni. Una decisione questa, che insieme alla sentenza emessa dalla Cassazione, ha decretatoo di fatto la fine della carriera elettorale di Amedeo Matacena.
