di Fra Giuseppe Maggiore – Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
“potevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultravivaci … ” Cosi esordiva una famosa pubblicità degli anni 80.
Dio invece ci stupisce attraverso la semplicità e nella quotidianità. I paesani di Gesù e anche noi ci aspettiamo un Dio che si manifesta in forma eclatante straordinaria, con grande trambusto, appunto con effetti speciali. Ma Dio sceglie la strada del nascondimento dell’umiltà, non nasce nei palazzi dei potenti ma in un luogo poverissimo ed è amico di coloro che stanno ai margini della società. Non riusciamo a capire l’agire dimesso di Dio che ci raggiunge nelle cose di tutti i giorni, nelle piccole gioie che sperimentiamo.
Gesù è un artigiano, un operaio, non ha neanche studiato e ora pretende di fare il profeta? È troppo per i suoi concittadini l’abbiamo visto crescere, lavorare, aggirarsi per il paese, i suoi parenti li conosciamo tutti e ora vuole farci la predica a noi?
Interrogarsi sull’uomo Gesù è anche interrogarsi sull’identità di ogni uomo, Gesù è venuto a insegnarci a vivere in questo mondo, per la salvezza di tutti. Nei gesti di guarigione compiuti, che precedono questo brano, Gesù non ha chiesto prima di che “religione” fosse la persona, di che nazione… non ha innalzato muri alla Trump, non ha gridato attenzione all’uomo nero, al siriano, all’iracheno… ma ha visto uomini e donne malati, un lebbroso, un paralitico, un uomo dalla mano irrigidita, e si è fatto loro vicino, ha guardato, ha visto l’umanità malata, ha distrutto tutti i muri che separavano l’uomo da Dio. Si è fatto Uomo. Insieme alle azioni inizia a spiegare, raccontare, insegnare con parabole , con similitudini, con paragoni per far comprendere come il regno di Dio è presente, è vicino. Ma è tutto così umano che non sembra possibile e restano scandalizzati!
I nazzaretani non rimangono stupiti per le parole di Gesù, perché neanche lo ascoltano. Si fanno condizionare dai giudizi , dai pettegolezzi, dai pregiudizi e non riescono ad ascoltare la Parola di Gesù. Non si sforzano di conoscerlo perché credono di sapere tutto su di lui.
Ci fermiamo all’apparenza, al titolo di studio, alla dichiarazione dei rediti… se sei ricco anche se sfrutti gli altri e tuoi guadagni sono frutto di imbrogli sei mio amico ma se sei povero, non hai studiato e non puoi darmi nulla è meglio che ti vivi la tua vita altrove. Mi chiedo e vi chiedo, lo conosciamo davvero Gesù? Spesso rimaniamo attaccati alla propria immagine di Dio e non siamo disposti a cambiarla, a convertirla per paura! Non si è aperti, disponibili alla novità che può portare luce, siamo ancorati al nostro modo di vedere la religione, non riusciamo ad andare al Vangelo che porta a compimento ciò che era stato scritto nella legge di Mosè, nei profeti e nei Salmi attraverso la persona di Gesù. Non riconosciamo il compimento delle scritture, l’azione dello Spirito del Signore. Come diceva S. Girolamo l’ignoranza della Sacra Scrittura è ignoranza di Cristo.
“E non vi poté operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità”. I prodigi sono possibili solo con l’uomo, e senza il coinvolgimento dell’uomo niente è possibile.