Sulla “pericolosità” delle palme il consigliere Carlo Cantali del gruppo Feice per Messina ha rivolto una interrogazione sullo stato di salute di alcuni esemplari di Phoenix dactylifera, palme da datteri colpite dal punteruolo rosso, insistenti sul viale San Martino all’incrocio con via Santa Cecilia.
Puntale ha risposto l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua, di cui Cantale ha chiesto le dimissioni (ormai chiosa di quasi ogni intervento di consiglieri nei cnfronti di Ialacqua, che sul tema ironizza spesso):
“Nel rinviare alla nota allegata dell’agronomo Giaimi, esperto a titolo gratuito del sindaco, per le valutazioni tecniche, non posso non rilevare anche questa volta il tenore polemico della sua interrogazione che evidentemente risente del clima elettorale che da tempo viviamo in città;
quando lei afferma “nonostante i facili proclami dell’Amministrazione l’insetto non è stato debellato” non si capisce a quali presunti proclami dell’Amministrazione lei faccia riferimento, visto che vi sono state solo risposte ad interrogazioni e dichiarazioni pubbliche che illustravano oggettivamente quanto fatto in tema di verde non negando le criticità ancora aperte e da affrontare; quando lei afferma che “L’Amministrazione è stata completamente inadatta ad affrontare un’emergenza tanto grave in quanto gli interventi sono stati tardivi, irrazionali e in difformità con quanto previsto dal Piano di Azione Regionale”, non si capisce se fa riferimento alle passate Amministrazioni quando taluni esperti non sono stati evidentemente in grado di indirizzare l’azione delle Amministrazioni verso una politica organica ed incisiva nella cura e tutela del verde urbano, palme comprese, visto che abbiamo ereditato un disastro in termini di lavori non fatti o fatti mali e senza strumenti di pianificazione adeguati ed utilizzabili, per non parlare delle risorse ridotte al lumicino; in merito ai presunti ritardi nei trattamenti ed alla presunta difformità con quanto previsto dal Piano di Azione Regionale, nella relazione allegata il dott. Giaimi giustamente rileva che “da quando è stato effettuato un monitoraggio da parte di una ditta specializzata tra le più quotate a livello nazionale si è dato luogo ai trattamenti. E si parla del 2014, ovvero quattro anni fa. Poiché dopo il taglio immediato delle palme irrecuperabili oggi il doppio filare fa ancora bella mostra di sé, evidentemente i trattamenti si sono rivelati efficaci e quindi sono stati realizzati in tempo utile.”.
Il dott. Giami conferma inoltre che “gli stessi trattamenti sono pienamente conformi a quanto previsto dal Piano di Azione Regionale. In caso contrario il Servizio Fitosanitario avrebbe certamente sanzionato trattamenti non conformi”; quando lei afferma “venga considerata prioritaria la salvaguardia della pubblica incolumità” è evidente che in questi anni è stato “distratto” visto che l’Amministrazione comunale ha posto sempre come principio prioritario nell’azione d’intervento a tutela del verde urbano la salvaguardia dell’incolumità pubblica e privata, come testimonia il recupero delle risorse necessarie per rendere più incisiva l’azione del dipartimento e dei tecnici, l’effettuazione di un vasto monitoraggio sulla stabilità di migliaia di alberi e palme, l’abbattimento di oltre 500 alberi e palme a rischio schianto, INTERventi MAI fatti in questa città;
uno screening sull’attuale condizione di salute delle palme del viale San Martino è stato effettuato alla fine dello scorso anno dalla Sezione del Servizio fitosanitario regionale che non ha rilevato la presenza del punteruolo rosso se non un caso dubbio in un esemplare;
è un fatto che i trattamenti fitosanitari effettuati, il taglio di decine e decine di palme, il controllo periodico delle palme del viale San Martino e non solo, hanno avuto come risultato che da alcuni anni non si registrano più le rovinose cadute delle parti sommitali delle palme, anche se è evidente, come conferma il dott. Giaimi, che “…mai si potrà ottenere un rischio pari a zero, anche perché si ha sempre a che fare con elementi vitali e non con strutture artificiali, per cui non esistono formule matematiche definitive”;
il servizio arredo urbano e verde pubblico, da parte sua, evidenzia che, pur tenuto conto delle risorse limitate a disposizione del dipartimento, dell’incompatibilità tra le esigenze della cittadinanza e quanto richiesto dal PAN (chiusura assoluta, per ore 48, al transito veicolare e pedonale delle vie interessate al trattamento a causa dell’estrema tossicità dei prodotti utilizzati, pericolosi sia per gli uomini che per gli animali), della necessità di operare con operai muniti del c.d. patentino fitosanitario, si sono ugualmente effettuati i trattamenti antiparassitari anche nel 2017 per la lotta obbligatoria al punteruolo rosso sulle 65 palme del viale San Martino; non è chiaro quali siano le sue indicazioni in merito ai provvedimenti da assumere, visto che le sue posizioni “vagano” dall’abbattimento delle palme alla loro cura, dalla riduzione degli oneri economici alla necessità di effettuare ulteriori interventi;
riguardo infine alla sua richiesta di dimissioni dello scrivente e dell’esperto a titolo gratuito, pur comprendendo le sue “legittime” aspettative al riguardo, le ricordo che ho già ricevuto in questi anni circa una cinquantina di richieste di dimissioni e che il consiglio comunale ha votato nel febbraio 2017 una mozione di sfiducia con la quale poteva “mandare a casa” l’intera Giunta con tutti i suoi esperti potendo contare sulla carta su 36 consiglieri contro i 4 che sostengono l’Amministrazione comunale. Inutile ricordarle l’esito sia delle richieste di dimissioni che della mozione di sfiducia.
Le richieste di dimissioni strumentali e di fine stagione servono evidentemente a coprire il vuoto di proposta politica e tecnica, ma saranno ora legittimamente i cittadini, a conclusione del mandato ormai prossima, a decidere chi deve andare a casa e chi ha ben operato nell’interesse della collettività, sperando che le prossime elezioni siano libere da condizionamenti e “ricatti” elettorali”.