di Marina Pagliaro – Oggi, senza valigie, ma senza alcuna voglia comunque di mediare, il consiglio comunale è tornato a riunirsi per discutere della modifica al Piano generale del traffico urbano, in cui poter inserire la pedonalizzazione permanente di un isola.
Ma quale area coinvolgere? Davanti a tante proposte ed emendamenti presentati una cosa è certa: la spaccatura in seno al consiglio e la necessità di protrarre per le lunghe i lavori dipende unicamente da una scarsa comunicazione fra l’Amministrazione comunale e il consiglio.
Diatriba che nasce dalla contrapposizione fra i consiglieri comunali, che rivendicano il diritto di scegliere altre vie pedonalizzabili, oltre alla via dei mille, e dall’altra, invece, una amministrazione che dalla strenua difesa della via dei Mille, ancora troppo timidamente ammette che bisogna valutare altre ipotesi e ascoltare, comunque, il parere del consiglio senza imporre a tutti i costi una posizione.
Spaccatura, questa, che continua, ancora, a rallentare i lavori rispetto a una misura che doveva essere risolta in una, massimo due sedute e non certo protrarsi ancora a data da destinarsi. Sì, perché se ancora sono oltre 400 gli emendamenti da esaminare e altrettanti i subemendamenti e se per valutarne 3 soltanto il consiglio oggi ha impiegato tre ore allora, nella migliore delle ipotesi, si dovrà attendere la prossima giunta prima di ottenere un risultato concreto.
Una verità l’ha detta il Dirigente alla Mobilità Mario Pizzino che ha specificato che in questione non vi è la modifica del PGTU ma soltanto delle aree limitrofe alla già pedonale Piazza Cairoli. Annullando, di fatto, tutte le proposte futuristiche che sono arrivate in consiglio e che, ci crediate o no, hanno anche avanzato l’ipotesi di pedonalizzare la città da Viale Boccetta a Viale Europa.
Di conseguenza la gara all’isola più grande è diventata una farsa politica davvero molto lontana dall’interesse dei cittadini e dal gusto teatrale discutibile. E anche se Daniele Ialacqua, oggi in rappresentanza della giunta insieme a Federico Alagna, ha difeso la necessità di approvare un’area pedonale a prescindere dalla zona per “rispettare le direttive europee di tutela dell’ambiente e ridurre anche l’inquinamento atmosferico – ha detto”, le lungaggini denunciano palesemente una questione di interesse puramente elettorale.
Solo qualche consigliere ha chiesto che si votasse nel più breve tempo possibile, come Piero Adamo e Daniela Faranda, anche riducendo il tempo degli interventi o passando direttamente alla delibera. Ma sono prevalse, poi, le solite ripicche fra partiti e persone che hanno messo al centro dell’attenzione il consigliere Pippo Trischitta e Lucy Fenech, sollevato l’ira di Ivana Risitano e di Maurizio Rella, fatto esplodere tutta l’indignazione di Giuseppe Santalco e istigato il giovane Nino Interdonato.
Insomma la sensazione prevalente è sempre la stessa: non si capisce davvero attorno a cosa ruoti l’intera discussione. La volta scorsa si è finiti per fare un consiglio sulla idoneità di Pippo Trischitta. Questa volta, dalla ricerca di una scorciatoia per concludere i lavori nel minor tempo possibile, si è arrivati, comunque allo scambio di accuse.
Emendamenti analizzati e bocciati? Tre. Subemendamenti discussi e bocciati? Due.
Se ne restano ancora circa 800, il consiglio di giovedì prossimo, convocato per le 19, sarà una seduta lampo o una maratona notturna?