«Documenti, per favore. Accosti qui, che la sottoponiamo all’alcoltest, soffi bene qui dentro, per cortesia…».
Chissà se l’esperienza mirandolese ispirerà prima o poi una qualche gag dei prossimi episodi del Commissario Salvo Montalbano, la serie tv più bella e fortunata d’Italia.
Una cosa è certa: Luca Zingaretti saprà come fare. L’attore, che definire popolare è un eufemismo, tale e tanta fama ha accumulato, e non solo, per l’insuperabile incarnazione televisiva del dirigente della polizia di Vigata ideato da Camilleri, ha vissuto in diretta un rigoroso controllo di polizia stradale mercoledì sera sulla statale del Canaletto, in zona Medolla. Zingaretti stava rientrando dopo lo spettacolo all’auditorium Rita Levi Montalcini. Una serata da applausi scroscianti, in cui Zingaretti ha letto brani di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Fatto sta alle 23.30 si è imbattuto in una pattuglia della polizia municipale, impegnata in un consueto controllo. Gli agenti hanno fermato l’auto alla cui guida c’era l’attore. E sulle prime non è stato riconosciuto: Zingaretti aveva in testa un cappello e non c’era tanta luce… Chissà, magari l’agente che gli ha chiesto i documenti non è un frequentatore di Rai Uno. Perché in effetti lo sguardo profondo, il tono di voce, la mimica di… Montalbano sono ormai internazionali.
Fatto sta che la pattuglia ha sottoposto l’automobilista in questione anche al pre-test, l’esame che serve ad allertare sull’eventuale assunzione di alcolici e che, in caso di esito positivo, viene poi seguito dal vero e proprio alcoltest. (G.Pensavalli)