La scomparsa a 94 anni di Giovanni Pistorino, grazie ai social, è rimbalzata da una parte all’altra della Penisola. Perché l’ex ragioniere dell’Ortofrutticolo di Messina è stato, probabilmente, il più corteggiato dai giornalisti del tempo nelle disamina di un’epoca pallonara. E se dici Morbello, Benitez, Luppi, La Rosa, Ciccolo… In più, restò impresso quel “viaggiare in Mercedes è meglio che andare in utilitaria” che precorse l’era dei Catalano. Due suoi nipoti sono tifosissimi dell’ACR odierna ma un’occhiatina a quei ritagli che sono la Storia chissà quante volte l’avranno data. Perché il ragionier Pistorino era uno tosto, capace di dir no a Massimino, portarlo in tribunale fargli scucire 16 milioni. Ma il viaggio a ritroso con Pistorino è l’occasione per rileggere cronache da Oscar: da Rao ad Amendolia, da Licio Minoliti a Piero Zagami, passando per Enzo Guardalà. Gazzetta del Sud, Tribuna del Mezzogiorno, Sport Sud, un Corriere dello Sport che oggi è impensabile.
C’è spazio per ricordare un dirigente ACR che aggredì un giornalista e la replica a muso duro di Zagami. Ma anche quello stadio da fare al Cappuccini, le ire del tempo per una piazza Cairoli che non piaceva. E quel Forza Messina a 25 lire. Su tutti un titolo che oggi fa sganasciare dalle risate: “Calloni come Orlando”.
Ah… un cruccio Pistorino se l’è portato nella tomba: non prese Gigi Riva perché era solo…sinistro. Comunque, il Gallia era casa sua , aveva rapporti eccezionali con Angelo Moratti e anche lui finì sul patibolo calcistico perché il Messina finì dalla A alla C in un amen. Ma questo è un film che danno spesso. (Gianfranco Pensavalli)